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LOMBRIASCO

Arriva il nuovo polifunzionale. E pure l’argine anti-alluvione

Il paese si rifà il look con due importanti cantieri: operai già al lavoro

Entrambi i cantieri sono già operativi

Entrambi i cantieri sono già operativi

Fervono i lavori pubblici a Lombriasco. Il nuovo anno ha portato con sé una serie di cantieri volti non solo a ridisegnarne il volto ma, soprattutto, a mettere in sicurezza il paese.

«Il più importante - spiega il sindaco Daniele Ronco - è sicuramente l’inizio delle attività sul progetto del nuovo centro polifunzionale Didier». I lavori sono iniziati il 4 dicembre e alla fine la vecchia struttura sarà demolita per lasciare spazio al nuovo centro polifunzionale in grado di offrire ai cittadini e alle realtà associative uno spazio culturale e aggregativo oggi non presente. Un progetto che cuba, complessivamente, 1 milione e 40mila euro di cui 840mila finanziati dalla Regione e 200mila cofinanziati dal Comune. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione del vecchio fabbricato per realizzare uno spazio polivalente di tre piani, efficiente dal punto di vista funzionale, strutturale, energetico e impiantistico. «Sono stati conservati i tratti caratteristici richiesti dalla Soprintendenza dei Beni Culturali come la ringhiera e balcone in pietra oltre che la statua della Vergine Maria che contraddistinguevano l’edificio una volta asilo infantile», illustra Ronco.

Sono invece in fase avanzata i lavori dell’argine di protezione del fosso colatore del Po Morto. Si tratta di un’opera idraulica del costo di circa 300mila euro, finanziata con fondi del Pnrr, fondamentale per proteggere l’abitato delle acque in caso di alluvione. «Anche quest’opera si inserisce in un piano organico di difesa idrogeologica che il comune di Lombriasco ha messo in atto già da diversi anni - precisa il sindaco - anche con le precedenti amministrazioni». Ultimati, intanto, i lavori di demolizione dei fabbricati alluvionabili sul Po, in strada antica di Carmagnola (ex Cava) che il Comune aveva acquistato negli anni passati con fondi regionali. Sempre con risorse regionali, sono stati abbattuti i manufatti e ripristinata l’area interessata che nel frattempo è diventata patrimonio pubblico comunale. Ora la già menzionata area è stata candidata a riforestazione in un progetto europeo Mab (“Uomo e Biosfera” MAB – Man and Biosphere dell’Unesco) che ne prevede la riqualificazione a beneficio della collettività con la valorizzazione del percorso naturalistico della Confluenza Po-Maira, all’interno del territorio comunale.

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