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Alta velocità & politica

Tav, la decisione di Salvini: via quella scritta

Dopo l'esposto dei Radicali, il ministero obbliga il Comune di Almese a intervenire

Tav, la decisione di Salvini: via quella scritta

Pugno duro del ministero di Matteo Salvini sulla questione Tav. O almeno sulla scritta che da ormai venticinque anni campeggia sul monte Musinè, all'ingresso della Val di Susa, e chiaramente visibile da ogni parte anche dall'autostrada A32. Una scritta simbolo della lotta al treno ad alta velocità che ora dovrà essere cancellata, perché violerebbe il Codice della Strada, nelle sezioni che disciplinano scritte o manifesti in grado di causare distrazione alla guida.

Il ministero dei Trasporti ha infatti chiesto al Comune di Almese che venga cancellata la scritta "Tav = Mafie" in seguito a un esposto dei Radicali Italiani, firmato da Igor Boni, che definiva la scritta - posta su suolo pubblico - infamante e fuorilegge. "Si può essere contro o a favore della TAV, non è questo il problema; noi, lo ribadisco, siamo a favore e lo rivendichiamo da un quindicennio", spiega Igor Boni, "Il problema è che quella scritta, posta su suolo pubblico e conosciuta e visibile da tutti, è fuorilegge, è infamante e contiene accuse infondate e gravissime. Non è ammissibile che un Comune consenta che ciò avvenga sul suo territorio. Lo abbiamo chiesto con una istanza popolare alla quale bastava dare seguito senza dover giungere a questo epilogo".

La scritta è realizzata con enormi drappi bianchi stesi sulla pietraia del Musinè, e il Comune di Almese, già lo scorso ottobre, aveva sottolineato che dal punto di vista dei tecnici comunali non violerebbe il Codice della Strada e, in ogni caso, di non avere personale a disposizione per rimuoverla.

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