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Economia & Territorio
20 Gennaio 2024 - 16:00
Nel contesto economico attuale, dove fusioni e acquisizioni sono all'ordine del giorno, un nuovo capitolo si potrebbe aprire nella storia dell'industria alimentare piemontese. Aziende storiche, pilastri dell'eccellenza regionale, si trovano ora nel mirino delle multinazionali. Da indiscrezioni , raccolte anche sul Sole 24 Ore, sembrerebbe che la Monviso Group srl, noto produttore welness oriented di fette biscottate, grissini e biscotti, con i marchi Monviso, Tonon e la Buona Terra, sia entrata nel mirino di big nazionali e internazionali dei prodotti da forno.
Nonostante la sua forte identità locale, il Monviso non è immune dalle dinamiche di mercato globali. Sempre da rumors, è emersa la notizia che i suoi attuali azionisti, guidati da Cerea Capital con una partecipazione minoritaria di Capsa, hanno affidato un mandato esplorativo all'advisor finanziario DC Advisory. Questo passo potrebbe aprire la strada a una possibile acquisizione da parte di grandi players nel settore dei prodotti da forno.
Fondata nel 1936 a Torino, come riporta il logo nel suo marchio principale, ha ottenuto per uno dei suoi prodotti storici, il Biscotto della Salute, il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte. Monviso è un'azienda radicata nel territorio piemontese con il quartier generale ad Andezeno, vicino a Torino. Le produzioni sono distribuite negli stabilimenti di Andezeno, Corneliano d’Alba (CN), Buttigliera d’Asti (AT),Gambolò (PV) e Verona. Con un marchio premium nel settore dei prodotti da forno, l'azienda genera un giro d'affari di circa 80 milioni di euro.
Tra i potenziali interessati figura la Morato, azienda veneta con un fatturato superiore ai 300 milioni di euro, di cui il 40% realizzato all'estero, e il gigante francese Bouvard, con un impianto in Friuli e un fatturato, solo in Italia, che supera i 120 milioni di euro.
Questo scenario non è nuovo per il Piemonte, che ha già assistito a vicende di acquisizione di aziende storiche come Pernigotti e Bistefani. La alessandrina Pernigotti fu assorbita da un gruppo turco che ne snaturò il marchio e ne affossò la produzione. Dopo anni di diatribe, anche con gli interventi dei ministeri del lavoro e dell’economia ,i proprietari turchi hanno finalmente ceduto ad un gruppo italiano l’azienda che ne sta, dopo adeguata ristrutturazione, rilanciando i prodotti sul mercato. La Bistefani, produttrice dei famosi Krumiri di Casale Monferrato , anche questo “Prodotto Tradizionale del Piemonte” , è stata pochi anni fa acquistata dalla Bauli di Verona. Sebbene quest' acquisizione sia rimasta in mani italiane, i Krumiri vengono ormai prodotti fuori dal Piemonte. Tutto questo solleva , quindi, interrogativi sull'autonomia e sull'identità delle imprese locali una volta integrate in conglomerati più ampi.
Le acquisizioni possono portare nuovi investimenti e opportunità di espansione, ma esiste anche il rischio di perdita dell'identità aziendale e del legame con il territorio. La questione cruciale per il futuro di Monviso e di altre eccellenze piemontesi è come bilanciare questi aspetti, mantenendo vive le tradizioni e l'identità regionale nell'era della globalizzazione. L'ingresso di nuovi attori, spesso multinazionali o grandi gruppi nazionali, può offrire risorse e opportunità di espansione, ma solleva anche interrogativi sulla conservazione dell'identità e dell'autonomia di queste imprese, pilastri della cultura e dell'economia locale ma anche simboli di una regione che ha saputo unire tradizione e innovazione nel corso dei decenni.
In conclusione, il caso di Monviso è emblematico delle sfide che le piccole e medie imprese italiane affrontano in un contesto economico sempre più interconnesso. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi futuri per capire come il patrimonio alimentare piemontese si evolverà nel panorama globale, sperando che le radici locali restino salde anche sotto nuove insegne.
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