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POIRINO

La porcilaia contestata approda al Tar ma intanto in paese ne "spunta" un’altra

Ricorso in tribunale per il contestato progetto dell’allevamento di suini

La porcilaia contestata approda al Tar ma intanto in paese ne "spunta" un’altra

A novembre il consiglio comunale di Poirino ha bloccato il progetto della maxi porcilaia che l’allevatore Angelo Marchisone vuole costruire in paese, respingendo la delibera che avrebbe dovuto creare le condizioni per dare il via libera ai lavori. Adesso Marchisone ha fatto ricorso al Tar, chiedendo di annullare il documento. A “sorpresa”, però, ora è spuntato il progetto per una seconda porcilaia in un’altra zona del paese.

Per quanto riguarda Marchisone, in attesa dell’udienza del 17 dicembre, il presidente della giuria del Tribunale Gianluca Bellucci ha ordinato una misura cautelare. «Il Consiglio comunale dovrà motivare meglio le motivazioni della propria decisione» spiega l’avvocato Stefano Cresta che, con la collega Laura Polito, assiste il Comune dopo la sua decisione di costituirsi in giudizio. La delibera impugnata riguarda la trasformazione, nel piano regolatore, della classificazione del terreno che dovrebbe ospitare la porcilaia: dalla categoria E2 (area agricola di tutela paesaggistica) alla E3 (area agricola normale). Il suo respingimento aveva aperto un caso politico, visto che la sindaca Angelita Mollo si era espressa a favore, ma alcuni membri della sua maggioranza avevano votato contrario, insieme ai gruppi di opposizione. Al momento dell’udienza, l’amministrazione comunale potrebbe non essere più la stessa, visto che a Poirino si vota per rinnovare il consiglio comunale l’8 e il 9 giugno.
Il progetto di Marchisone è al centro delle polemiche da diversi mesi, complice una parte della cittadinanza preoccupata per i possibili impatti sul territorio. Prevede la costruzione di 6 stalle lunghe 98 metri, dove ospitare più di 8mila maiali, al confine tra Poirino e Carmagnola. La struttura portante è prevista in metallo, con i serramenti in ferro zincato e vasche circolari circondate da un telone grigio chiaro.

«Non sono sicuro che costruirò davvero la porcilaia - è cauto l’imprenditore -. Ho fatto ricorso perché sono convinto di avere tutte le carte in regola per farlo. Poi valuterò se e come procedere. Avevo in mente tempistiche diverse per questo nuovo progetto. Invece lo stanno utilizzando per beghe politiche che nulla hanno a che fare con la mia attività».

In paese, intanto, l’attenzione sui maiali resta alta perché c’è una seconda azienda agricola che è pronta a costruire un nuovo allevamento. Sarà a Cascina Bergera, secondo il progetto presentato dall’azienda agricola Fratelli Ronco, che ha già ottenuto le autorizzazioni per la struttura. Ospiterà fino a 10mila esemplari, dopo aver demolito due vecchi fabbricati.

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