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Ivrea

La polveriera di Ivrea: carcere in crisi tra sovraffollamento e violenza

Una situazione critica che mette a rischio la sicurezza di tutti

Il carcere di Ivrea

Il carcere di Ivrea

L'istituto penitenziario di Ivrea è diventato un teatro di episodi critici e atti di violenza preoccupanti, che gettano ancora una volta una luce inquietante sulla fragilità e l'insostenibilità della situazione carceraria italiana.

Recentemente, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria OSAPP ha rilasciato dichiarazioni che mettono in risalto la crescente tensione all'interno del carcere di Ivrea. Il sovraffollamento, unito a un personale spossato e demoralizzato, ha generato un clima di instabilità che sembra al limite dell'esplosione.

Negli ultimi giorni, gli agenti del carcere sono stati chiamati più volte a intervenire per contenere situazioni di emergenza. L'episodio più recente, avvenuto il 22 marzo, ha visto un detenuto quarantottenne, affetto da problemi psichiatrici, distruggere la propria cella e minacciare il personale. Nonostante l'intervento del 118, l'uomo ha continuato a manifestare un comportamento violento fino al suo trasferimento in ospedale.

L'allarme lanciato dal sindacato OSAPP è chiaro: la situazione del carcere di Ivrea è pericolosa. Con l'assenza di un comandante titolare e un personale che "naviga a vista", la struttura sembra dimenticata dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e ignorata dalla politica.

Un altro punto critico è la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici. I sindacalisti dell'OSAPP da tempo denunciano l'incapacità dell'istituto di gestire adeguatamente queste situazioni, ma i loro appelli cadono nel vuoto. La situazione del carcere di Ivrea non è un caso isolato, ma riflette una crisi più ampia del sistema penitenziario italiano. Le tensioni, la violenza, il sovraffollamento e l'incapacità di gestire adeguatamente i detenuti psichiatrici sono problemi diffusi che richiedono interventi urgenti

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