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La presentazione
10 Aprile 2024 - 19:56
La stazione di Pont Canavese
A Cuorgnè presentato nei giorni scorsi il cronoprogramma del progetto di elettrificazione della linea ferroviaria Canavesana nel tratto tra le stazioni di Rivarolo e Pont Canavese. Un progetto da 34 milioni di euro, i cui lavori saranno appaltati entro il mese di ottobre di quest’anno
Il cantiere avrà una durata di circa 18 mesi e dovrà necessariamente concludersi entro la fine del 2025, essendo finanziato con i fondi del Pnrr. Al termine dei lavori, occorreranno tra i 4 e i 6 mesi per le procedure di collaudo, prove tecniche e certificazioni prima dell’avvio del servizio commerciale, che avverrà entro il mese di giugno 2026.
I dettagli del progetto sono stati illustrati martedì alla presenza dei sindaci dei comuni interessati dalle opere che si sono trovati alla ex Chiesa della SS Trinità a Cuorgnè, insieme all’assessore ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi, dei responsabili di Rfi, del direttore regionale di Trenitalia, Luca Zuccalà, e dei tecnici dell’Agenzia per la mobilità piemontese, di Gtt e della Regione, oltre che del consigliere regionale Mauro Fava (Forza Italia).
Fava, tra i principali sostenitori dell’opera, ha commentato: «È una grande soddisfazione per me assistere alla partenza del percorso di realizzazione di quest’opera. Devo ringraziare sicuramente l’assessore Gabusi e il presidente Cirio, che mi hanno sostenuto sempre, perché hanno compreso sin da subito la grande ricaduta che la nuova linea elettrificata potrà avere per il territorio, sia in termini di spostamento per ragioni lavorative o scolastiche, sia in termini turistici, visto che la stazione di Pont a quel punto diventerà la porta del Parco del Gran Paradiso. Non dimentichiamo, poi, l’investimento della Regione per il passaggio a livello di Volpiano: 4 milioni di euro per mettere in sicurezza quel tratto e realizzare una viabilità alternativa.
Lavori, in dirittura d’arrivo, e responsabili di buona parte dei disagi verificatisi negli ultimi mesi, che erano imprescindibili: senza di essi il servizio sarebbe stato sospeso perché non più adeguato alle norme di sicurezza. E proprio in tema di passaggi a livello, di qui all’anno prossimo con i Comuni toccati dalla linea ferroviaria si dovrà concordare un piano di soppressioni, per ridurne il più possibile il numero. Attualmente sono 30, in 16 km: troppi, perché rallenterebbero esageratamente la marcia del treno».
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