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POIRINO

Rapina in banca da mezzo milione di euro: la banda dei nonni ora rischia dieci anni

Richieste di condanne pesantissime per i presunti autori del colpo del 2022

Rapina in banca da mezzo milione di euro: la banda dei nonni ora rischia dieci anni

Rapina in banca da mezzo milione di euro: la banda dei nonni ora rischia dieci anni

Ormai acciaccati per l’età e i problemi di salute, c’è chi li chiama la banda dei nonni o la gang dei pensionati: Carmelo Roberto La Rosa, 70 anni di Santena e, da Torino, Vincenzo Verolla (81), Sergio Mazzocchi (71), Giovanni La Malfa (71), Efisio Fadda (69), Oronzo Marinò (68), Giovanni Nardozzi (65) e Luigi Palomba (63). Il 18 febbraio 2022, sarebbero stati quattro di loro (La Rosa, Nardozzi, Palomba e Fadda) a mettere a segno la rapina da mezzo milione di euro alla filiale Unicredit di Poirino. Un colpo da maestri, con i visi coperti da maschere in lattice, pistola e coltello per terrorizzare i dipendenti presi in ostaggio e 33 cassette di sicurezza svaligiate. A vario titolo, anche gli altri avrebbero partecipato al piano criminale: chi assicurando assistenza logistica (Mazzocchi), chi acquistando o ricevendo parte del bottino (La Malfa, Verolla), chi aiutando un amico a sottrarsi alle investigazioni (Marinò).

Ieri, accanto ai loro avvocati, sono comparsi davanti alla giudice Beatrice Bonisoli del tribunale di Asti, dove è entrato nel vivo il processo che deve accertare la verità sulla rapina di due anni fa. Il pubblico ministero Gabriele Fiz ha chiesto il rinvio a giudizio per La Malfa e Marzocchi, gli unici due a scegliere il rito ordinario. Tutti gli altri rinunciano al dibattimento e optano per il rito abbreviato. Per questo, per loro, sono già arrivate le richieste di condanna. In aula, Nardozzi spalanca le dita di entrambe le mani, guarda La Rosa e bisbiglia all’amico di lunga data ciò che, secondo quanto ha appena ascoltato, potrebbe attenderlo in futuro: «Per me dieci anni». Quella a suo carico è la richiesta di condanna più lunga, figlia del “curriculum” dell’imputato, già protagonista di diversi altri colpi. L’accusa chiede anche 9 anni e 6 mesi di carcere per Palomba, 8 anni e 8 mesi per Fadda, 8 anni per La Rosa, 4 anni e 8 mesi per Verolla e 2 anni per Marinò. Secondo i loro difensori, gli imputati vanno assolti tutti tranne Verolla, che ha confessato alcuni dei fatti contestati.

Partecipano al processo anche i titolari di alcune delle cassette svaligiate, difesi dagli avvocati Piergiorgio Chiara e Alessandro Abate. La prossima udienza è fissata il 21 maggio.

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