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mutamenti cimatici
18 Aprile 2024 - 21:30
Ecco come si presentano le aiuole di Chieri che erano state abbellite con i tulipani di Pralormo
Le varietà tardive avrebbero dovuto sbocciare in questi giorni e resistere almeno fino a inizio maggio. Invece, come si è accorto chi nei giorni scorsi sperava di visitare i campi e i giardini che li ospitano, la stagione dei tulipani è già finita: sono tutti appassiti, sfioriti, cadenti.
«È colpa del cambiamento climatico» lancia l’allarme la contessa Consolata Pralormo, padrona di casa di Messer Tulipano al Castello di Pralormo. Qui, dal 30 marzo, si sono presentati in migliaia per ammirare la fioritura di oltre 130mila tulipani. «In 24 anni di attività, non era mai capitato prima di avere una fioritura così breve».
I petali colorati non sono più rigidi e lucidi, ma opachi e, spesso, già caduti a terra. Un problema se, come a Messer Tulipano, si prevedeva di accogliere i visitatori fino al 1 maggio. «Continuano a esserci tante fioriture come le peonie, il glicine, il rosmarino blu - incoraggiano il pubblico - Chi visiterà il parco in questi giorni, riceverà anche alcuni bulbi in omaggio». E continuerà a poter assistere alla mostra “La carta è…”, allestita nel padiglione “Orangerie”. Non cambiano i costi del biglietto d’ingresso: 10 euro l’intero.
A Chieri, alcune aiuole erano state decorate proprio con i fiori di Messer Tulipano. Sono sfioriti anche qui e, delle tinte sgargianti che tanti hanno immortalato nelle scorse settimane, non resta quasi più niente.
«Speriamo di riuscire ad andare avanti fino al 29 aprile - si augura Jacopo Barone del campo fiorito Tulipani Italiani, a Grugliasco - È vero che sta facendo caldo, ma non mi sembra più dello scorso anno. Nel 2023, poi, avevamo avuto un aprile senza piogge. Quest’anno ci sono state alcune precipitazioni, eppure la fioritura non ha rispettato i tempi canonici».
A Pianezza, Tuliparty sarà aperto solo fino al fine settimana e sta abbassando i prezzi per l’ingresso. Con 1,50 euro, adesso si può visitare il campo (resta solo il 10% delle fioriture iniziali) e portarsi a casa un bulbo. Si prepara a chiudere in anticipo anche Il giardino di Rosero, tra le colline di Pino Torinese.
Negli ultimi anni, i campi in fiore sono diventati un’esperienza sempre più diffusa in tutta la provincia. Per i prossimi anni, adeguare la programmazione alle nuove tempistiche delle fioriture rischia di essere una sfida complessa. Con i cambiamenti climatici, infatti, le temperature e le condizioni meteorologiche sono sempre più imprevedibili e ricche di incognite anche nel Torinese.
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