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02 Maggio 2024 - 18:00
Il dubbio dopo l’esumazione di Livia Cubattoli: «Quelle non sono le sue ossa di mia mamma, fate il Dna»
«Hanno trattato il corpo di mia mamma come se fosse la carcassa di un animale, ma neanche gli animali meritano di essere trattati così. Quella lì è mia madre, non è un animale». Norma Mattis, 67 anni, un mese fa, nel cimitero di Piobesi, in provincia di Torino, ha dovuto assistere all’esumazione di sua mamma: un momento che già normalmente non è semplice ma che nel suo caso è diventato un vero e proprio shock, perché non tutto è filato liscio e lei ora ha un dubbio atroce: «Io non so se le ossa che hanno tirato fuori sono davvero quelle di mia mamma, non esiste alcuna certezza. Per questo voglio che sia fatto il testo del Dna, voglio essere sicura che quella sia davvero mia mamma».
Tutto è cominciato il 19 marzo, quando i parenti di Livia Cubattoli, morta nel 2000 a 64 anni, sono stati invitati ad assistere alle operazioni di esumazione. Al loro arrivo al cimitero però la prima brutta sorpresa: «La lapide era già sparita, non l’abbiamo mai ritrovata e nessuno ha saputo spiegarci da chi sia stata rimossa. Sul posto c’erano solo gli operai della cooperativa incaricata degli scavi e una addetta del Comune che non aveva una mappa. Non c’era un capocantiere o un responsabile della cooperativa. Le tombe vicine erano già state aperte, restava solo quella di mia mamma ma in pratica era impossibile, senza un punto di riferimento, capire bene dove scavare». Alla fine gli operai hanno cominciato comunque lo scavo: «Hanno utilizzato una draga molto grossa e non mi hanno fatto avvicinare. Poi dalla buca hanno tirato fuori un paio di scarpe, un teschio e poche altre ossa. Nessuna traccia della bara e di gran parte dello scheletro e anche le scarpe a distanza di 20 anni sono difficili da riconoscere».
Le esumazioni al cimitero di Piobesi avevano già fatto discutere nelle scorse settimane:
Il sospetto che quelli non fossero i resti di sua mamma è sorto subito nella mente di Norma, tanto che già un’ora dopo sul posto è arrivato il sindaco, Fiorenzo Demichelis. E proprio il primo cittadino, nelle settimane successive, ha poi inviato una risposta scritta ai dubbi messi neri su bianco dai parenti della Cubattoli spiegando che «non vi è possibilità di confusione» in quanto del posto esistono «planimetria e fotografie» e che le salme vicine «erano già state rimosse alla presenza dei rispettivi parenti». In più «in via straordinaria si è provveduto a scavare nuovamente la fossa vicina, al fine di verificare che non vi fosse alcuna altra salma inumata». Tutto questo a Norma non basta: «Sarebbe opportuno il test del Dna, quindi sporgerò denuncia per chiedere che sia disposto dalla Procura».
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