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09 Maggio 2024 - 17:43
I cartelli che preannunciano l'avvio dei lavori hanno fatto scoppiare la polemica a Rivoli
Prima l’annuncio, poi il passo indietro dopo il «no» della maggioranza del consiglio comunale e le proteste dei residenti e, ora, la “battaglia” tra sindaco e Città Metropolitana.
La campagna elettorale in vista delle amministrative viaggia anche sul caso del nuovo impianto di teleriscaldamento nella zona tra via Di Nanni e via Ciamarella, ovvero nell’area nord ovest di Rivoli. Dopo l’annuncio dell’accordo tra il sindaco Andrea Tragaioli e la Edison per la nascita di un impianto a energia termica da cogenerazione ad alto rendimento e fonte rinnovabile, ovvero con il cippato di legno, il consiglio comunale, tramite il «no» di 13 consiglieri, aveva portato alla marcia indietro al progetto.
Nei giorni scorsi, però, in via Ciamarella, sono comparsi i cartelli d’inizio lavori, facendo riesplodere la rabbia tra i residenti. I cartelli sono stati esposti dalla Città Metropolitana e non sono piaciuti allo stesso Tragaioli, insultato a più riprese sui social: «Come si evince dalla foto che sta circolando in rete, i lavori sono stati predisposti dalla “Città Metropolitana di Torino” le cui decisioni vengono prese dall’attuale sindaco Lo Russo. Noi come città di Rivoli abbiamo esplicitamente espresso il nostro dissenso in merito. Faremo ricorso al Presidente della Repubblica per violazioni di legge».
Città Metropolitana, dal canto suo, precisa come «a novembre l’Ufficio Urbanistica di Rivoli ha espresso un parere tecnico favorevole alla variante urbanistica per l’impianto di cogenerazione. Edison e il Comune hanno ratificato un accordo per la sua realizzazione. A giudizio della Direzione Risorse idriche e tutela dell’atmosfera della Città metropolitana appariva quindi più che evidente la volontà favorevole dell’amministrazione comunale. Essendo decorsi i termini assegnati per l’acquisizione degli assensi per il rilascio dell’autorizzazione e attesi ulteriori 30 giorni oltre a quelli stabiliti nel settembre dello scorso anno, concludendo il procedimento lo scorso 10 gennaio. La costruzione e l’esercizio degli impianti di cogenerazione di potenza termica inferiore ai 300 Megawatt, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio sono soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dall’amministrazione competente e che costituisce la variante allo strumento urbanistico. L’espressione del Consiglio comunale deve avvenire entro il termine del procedimento e il mancato pronunciamento nei termini non è comunque vincolante».
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