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Il caso

«Prima vittoria contro il velox di Chieri». Ma il ricorso era per un semaforo rosso…

Il sindaco attacca la consigliera Rachele Sacco e Mario Gatto, presidente di Globoconsumatori: «Atto gravissimo»

«Vinto il ricorso contro il velox di Chieri». Ma non era vero: bufera sull'associazione consumatori

Mario Gatto (Globoconsumatori) e il discusso velox di Chieri

Sembrava la notizia attesa da migliaia di automobilisti, tutti “vittime” di quel maledetto autovelox lungo strada Fontaneto: «Vinto il primo ricorso contro il Comune di Chieri» annunciava trionfante l’associazione Globoconsumatori. Peccato che il ricorso vinto non riguardi il velox ma il Vista Red del semaforo del Murè. E ora, nonostante quel risultato, l'associazione finisce nella bufera: «L'impressione è che sia un'azione falsa e costruita ad arte per fuorviare i cittadini - attacca il sindaco Alessandro Sicchiero - Sarebbe un comportamento gravissimo e riprovevole».

Per capire la vicenda bisogna fare un passo indietro. Anzi, due: il 10 febbraio viene sostituito il vecchio autovelox al confine fra Chieri e Santena. Il nuovo apparecchio è più sofisticato e soprattutto “raddoppiato”: a differenza del precedente, inquadra e multa su entrambi i sensi di marcia. E’ per questo che, nel giro di tre mesi, il velox produce 10mila multe, di cui circa il 60% nella direzione che prima non era controllata. E qualcuno ne ha collezionate a decine prima di ricevere i primi verbali. 

Si muovono trasmissioni televisive nazionali e associazioni del settore, come AltVelox e Globoconsumatori: la prima presenta un esposto, la seconda prepara i primi ricorsi. E qualche giorno fa annuncia su tutti i suoi canali (compreso un gruppo WhatsApp aperto per raccogliere i multati dal velox): «Abbiamo vinto il primo ricorso contro il Comune di Chieri».

 

L'associazione non lo dice chiaramente ma in tanto capiscono che il ricorso vinto riguardi strada Fontaneto. A partire dalla consigliera comunale Rachele Sacco, che da tempo si batte contro le migliaia di multe ed è la prima a esultare pubblicamente per la notizia.

 

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Sentito telefonicamente dal cronista, Gatto parla di ricorso vinto sul velox e annuncia che sarà il primo di 400-500. Poi invia la sentenza con alcune parti cancellate, escono gli articoli ma lunedì emerge l'inghippo: la sentenza resa pubblica da Globoconsumatori è epurata, oltre che dei dati sensibili dell'automobilista, anche dell'articolo del Codice della strada e di una frase impossibile da equivocare. "Verbale notificato per non avere arrestato la marcia nonostante il semaforo proiettasse luce rossa per la propria direzione di marcia". Quindi il ricorso vinto, per la discussa mancata omologazione, riguarda il Vista Red di Chieri, che si trova all'incrocio del Murè. A chilometri di distanza dal velox di strada Fontaneto. 

Risentito dal cronista, Gatto cambia più volte versione in 20 minuti di telefonata: «Non ho mai parlato di velox». Eppure lui e chi scrive si sono parlati più volte, anche dopo che è uscito l'articolo e Gatto si è detto sicuro che quel giorno ha discusso un ricorso sull'autovelox di Chieri: «Sinceramente non mi ricordo». E quindi? «Avrà capito male». Non è che lei ha fatto confusione oppure è stato equivoco apposta, cancellando le parti in cui si parlava del semaforo? «Non avrei motivo: se c'è stato un malinteso, l’ho chiarito e mi scuso. E l'irregolarità del Vista Red rimane, così come quella del velox».

Il sindaco di Chieri non ci sta e punta il dito:«Globoconsumatori e il suo presidente hanno avuto un comportamento riprovevole in questa vicenda, valuteremo azioni legali. Inoltre questo tema è stato cavalcato da un consigliere comunale e mi aspetto delle scuse e delle prese di distanza pubbliche da chi ha portato quest'associazione a Chieri. Altrimenti diventa complice. Perché altrimenti vale tutto per gettare discredito in un periodo particolarmente delicato, a due settimane dalle elezioni». Il riferimento è a Sacco: «Certo che prendo le distanze, anzi sono sempre stata distante - si sfoga la consigliera - Io non ho portato Gatto a Chieri, si è fatto avanti lui e pensavo che Globoconsumatori fosse un'associazione che voleva dare una mano contro l'ingiustizia dell'autovelox. Sono stata tratta in inganno anch'io ma resta il fatto che il Comune ha perso il ricorso contro il Vista Red e probabilmente capiterà con il velox, che andrebbe spento dopo la sentenza della Cassazione di aprile».

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