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rivoli
07 Giugno 2024 - 12:53
Decine di cartelli e striscioni dei residenti per urlare la propria opposizione al nuovo impianto a energia termica
«No centrale». Un urlo muto si alza da balconi, finestre e strade di Rivoli, letteralmente tappezzati da decine di cartelli e striscioni con i quali i residenti chiariscono, se ancora ci fosse qualche dubbio, la propria posizione rispetto al progetto - ormai in fase avanzata - del nuovo impianto di teleriscaldamento nella zona tra via Di Nanni e via Ciamarella, zona residenziale che sorge tra corso Susa e l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia.
Nella città alle porte di Torino, la questione è esplosa con violenza nelle ultime settimane, da quando cioè nell'area interessata sono "spuntati" i cartelli di inizio lavori. Un atto che ha fatto capire a tutti come il progetto era ormai "uscito" dalla carta per diventare concreto. Il progetto di Edison di un impianto a energia termica da cogenerazione ad alto rendimento e fonte rinnovabile, ovvero con il cippato di legno, dopo un iniziale via libera da parte del Comune, era incappato nello stop del consiglio comunale che, con il voto contrario di 13 consiglieri, sembrava aver fermato il progetto.
Ma non è andata così. Qualche settimana fa ecco la comparsa dei cartelli di inizio lavori che hanno fatto finire il sindaco Andrea Tragaioli nel mirino dei residenti: «I lavori sono stati predisposti dalla Città Metropolitana di Torino - si era difeso il primo cittadino - le cui decisioni vengono prese dall’attuale sindaco Lo Russo. Noi come città di Rivoli abbiamo esplicitamente espresso il nostro dissenso in merito. Faremo ricorso al Presidente della Repubblica per violazioni di legge».
Ai residenti non è bastato. E così in questi giorni, sui balconi, sono spuntati i primi cartelli contro la centrale. Un'idea che ha subito preso piede: i residenti della zona si sono attrezzati di vernice e lenzuola (e non solo) e le scritte «No centrale» si sono moltiplicate, tappezzando non solo balconi e finestre ma invadendo anche le recinzioni dei condomini e le strade. Da lì, il passo sui social è stato breve (le foto di questo articolo sono tratte dal gruppo Facebook "Sei di Rivoli Se.....") raccogliendo ulteriore solidarietà e le inevitabili invettive contro i politici. Basterà a fermare un progetto che appare ormai ben avviato?

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