Insegnante di canto accusato di violenza sessuale su un allievo minorenne

Un insegnante di canto di 38 anni è accusato di abusi sessuali su un suo allievo, oggi 22enne, ma all'epoca dei fatti ancora minorenne.

I fatti contestati risalirebbero al periodo tra il novembre 2018 e il luglio 2020 e si sarebbero svolti tra Ciriè, Caselle e Rocca Canavese, dove il maestro teneva le sue lezioni.

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Secondo l'accusa, l'insegnante avrebbe approfittato della sua posizione per abusare del ragazzo: atti sessuali, baci sulla bocca e palleggiamenti vari.

Il 22enne ha testimoniato in aula, raccontando la sua versione dei fatti e descrivendo come il maestro, inizialmente visto come una figura gentile e affettuosa, sia diventato ben altro nel corso del tempo. L'insegnante «Ha giocato molto sulla mia bisessualità anche se, in quel periodo, ero fidanzato con una ragazza, e a lui ripetevo che non l'avrei mai lasciata», ha raccontato ieri il giovane in aula. «Quando sei piccolo il male sono le botte che prendi a casa. Se un uomo ti accarezza e ti rivolge attenzioni lo percepisci come una persona che ti vuole bene. Ti accorgi solo dopo che quelle attenzioni ti provocano un malessere psicologico», ha proseguito il ragazzo, raccontando poi di come, nel novembre 2018, l'uomo lo avrebbe chiuso in bagno per abusare di lui. «Si era avvicinato a me afferrandomi da dietro e dopo avermi stretto le braccia mi aveva baciato sulla bocca. In quel momento avevo l'ansia. Quel gesto mi aveva schifato ed ero rimasto immobile. Poi sono andato a casa stranito. Mi sentivo confuso e vulnerabile, non sapevo come reagire o a chi rivolgermi», ha concluso il ragazzo.

Ma l'imputato ha ribadito più volte di non essere colpevole, e di aver scelto di procedere con il processo con dibattimento in modo da poter raccontare la sua versione dei fatti e dimostrare la sua innocenza. «Sono innocente e voglio che la verità venga fuori», ha dichiarato l'uomo, sottolineando la sua fiducia nel sistema giudiziario italiano.

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