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Il pasticcio del parco dei 5 laghi: «Appena nato, è già da abrogare»

Una proposta di legge per cancellarlo a soli sei mesi dalla creazione

Il pasticcio del parco dei 5 laghi: «Appena nato, è già da abrogare»

Coldiretti contro i sindaci del futuro Parco dei Cinque Laghi di Ivrea: «Chiedono concertazione, ma prima e dopo la costituzione dell’Ente non hanno prestato ascolto alle nostre istanze».

È destinata a perdurare la polemica scatenata da Coldiretti prima e dalla proposta di legge di abrogazione del Parco, poi, nei confronti della costituenda area naturalistica dei laghi morenici canavesana. Il Parco era stato costituito solo sei mesi fa con apposita legge regionale, votata nel corso di uno degli ultimi consigli del precedente mandato regionale. E se la nascita era stata travagliata, i primi mesi di vita non sono certo facili, tanto che il capogruppo di Forza Italia in Regione, Paolo Ruzzola, ha depositato il 7 ottobre scorso una proposta di legge per abrogare la precedente norma e, di fatto, il parco stesso.

Coldiretti, attraverso il presidente di Torino Bruno Mecca Cici, aveva già lamentato che con un’area protetta sarebbero aumentato i cinghiali e i danni alle coltivazioni. Ora, con un ulteriore comunicato, la Coldiretti si scaglia sulla mancata concertazione con le componenti economico sociali del territorio per costituire il Parco: «Leggiamo che i sindaci invocano la concertazione ora che il Parco è stato istituito per legge e ora che è stata depositata in consiglio regionale una proposta di legge per abolirlo. È una brutta vicenda nata dal tentativo di fare passare in sordina questo nuovo, inutile, strumento burocratico. Una vicenda che allontana i cittadini dalla buona politica. La legge viene votata dal consiglio regionale la sera del 27 marzo 2024 grazie a una maggioranza risicata: un pugno di consiglieri che compie un vero e proprio blitz attendendo l’assenza in Aula di alcuni colleghi per votare la legge. Un gesto di astuzia che è l’ultimo atto della legislatura. Questa forzatura è soltanto l’ultimo atto di una mancanza di sensibilità verso pratiche politiche che si chiamano “ascolto”, “confronto”, “concertazione”. La legge fa partire il Parco due mesi dopo per permettere, nel frattempo, una concertazione con il territorio e le associazioni di categoria. Ma nessuna concertazione viene mai convocata. Il primo effetto è il blocco ogni forma di gestione, anche faunistica. Coldiretti chiede ancora di essere ricevuta ma non ottiene risposte, neanche quando chiede di conoscere quante risorse verranno impiegate per il semplice funzionamento del nuovo Parco, risorse evidentemente sottratte a progetti di sviluppo sostenibile e per l’agricoltura, progetti che si potrebbero mettere in campo senza il Parco».

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