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27 Ottobre 2024 - 06:30
C’è un mondo ancora tutto da scoprire nella discarica Barricalla di Collegno. L’impianto, chiuso lo scorso luglio, per quarant’anni ha accolto rifiuti speciali pericolosi e non, tra cui fanghi da depurazione di acque, scorie industriali, ceneri di abbattimento fumi, ma anche amianto e terreni da bonifiche di aree inquinate. Doveroso precisare che, nonostante non possa più ricevere rifiuti per raggiunta capienza massima, i 5 lotti esistenti sono monitorati quotidianamente. Tra i diversi metodi, dal 2006 Barricalla ha deciso di avvalersi anche di un eccellente bioindicatore: le api. Le cosiddette “sentinelle ambientali”, sensibili ad ogni forma di inquinamento, sono un ottimo strumento per indagare sullo stato dell’ambiente e dell’aria che respiriamo, soprattutto in un’area con un’elevata presenza di rifiuti da smaltire. Il miele prodotto nelle tre arnie di Barricalla viene analizzato e messo a confronto con quello prodotto in una normale zona “bianca”, cioè senza una discarica. La buona notizia è che non sono mai state rilevate concentrazioni anomale di inquinanti.
Ma le buone notizie non finiscono qui. Oltre ad un costante monitoraggio, 3 lotti per una superficie totale di 8.044 metri quadri ospitano 4.845 impianti fotovoltaici. La produzione di energia corrisponde a quella utile a 3mila abitanti con oltre 1,9 GWh all’anno. Tutto questo genera un risparmio di CO2 pari a 1.120 tonnellate, ovvero la stessa CO2 che normalmente viene emessa in un anno da 1.120 vetture a benzina di media cilindrata. Dalla società fanno sapere che è previsto un ampliamento dei pannelli fotovoltaici nei due lotti restanti, con un aumento di 0,5 GWh all’anno.
Per tutti coloro che hanno a cuore le tematiche ambientali, sarà possibile visitare l’impianto in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, con una visita guidata aperta a tutti, per scoprire cosa sono e come vengono smaltiti i rifiuti speciali.
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