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Collegno

Abusivismo, degrado e rave: il padiglione 21 resta nell’oblio

Dal 2001 l’immobile è stato dichiarato inagibile: «Gli spazi vanno sgomberati»

Abusivismo, degrado e rave: il padiglione 21 resta nell’oblio

Abusivismo, degrado e rave: il padiglione 21 resta nell’oblio

Sono passati molti anni ormai, ma per il padiglione 21 dell’ex manicomio di Collegno pare non ci sia ancora una soluzione definitiva. La struttura, occupata dal 2006 da un gruppo noto come Mezcal Squat, viene utilizzata senza autorizzazione per feste ed eventi.

«Dal 2001 l’immobile è stato dichiarato inagibile dal Servizio vigilanza edilizia del comune di Collegno - spiega il capogruppo di Fdi al comune di Collegno Alberto Romeo - Inoltre il Tribunale di Torino ha emesso un decreto di sequestro preventivo della struttura in data 25 febbraio 2015 per il ripristino della sicurezza e della legalità e nonostante tali provvedimenti, non si è ancora giunti a una risoluzione definitiva della problematica».

Tra numerosi tentativi di sgombero e di riqualificazione da parte del comune di Collegno, l’ostacolo principale sembrava provenire direttamente dalla Regione Piemonte. Ma proprio da lì qualcosa si sta muovendo con Alessandra Binzoni, vice capogruppo di Fdi che ha presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a richiedere formalmente al Prefetto e al Questore di Torino lo sgombero dell’area e chiede di valutare il recupero a finalità sociale o comunitaria dell’immobile.

Binzoni ha ribadito l’urgenza di intervenire: «Siamo di fronte all’ennesima occupazione abusiva da troppo tempo tollerata. Come ripetuto più volte dal Presidente del Consiglio Meloni, è finito il tempo della tolleranza verso chi non rispetta la legge. È profondamente sbagliato consentire queste occupazioni dove l’illegalità la fa da padrona».

Maurizio Marrone, assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, ha sottolineato l’impegno del partito per la restituzione dell’immobile: «Non ci fermeremo finché gli spazi del Mezcal saranno riconsegnati alla collettività. Luoghi come questo devono essere utilizzati da associazioni per fini sociali, non come luoghi dove svolgere rave abusivi».

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