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Il caso

Entra in pronto soccorso e tira un pugno in faccia all'infermiere

Paura in ospedale nel pomeriggio di ieri per l'ennesima aggressione a danno di sanitari

Entra in pronto soccorso e tira un pugno in faccia a un infermiere

Attimi di tensione nel pomeriggio di ieri al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Chieri, dove un 50enne ha sferrato un pugno in faccia a un infermiere. Che è riuscito a evitare danni gravi ma ha dovuto comunque ricorrere alle cure dei colleghi, che intanto sono intervenuti per bloccare l'uomo: a quanto risulta, l'aggressore è un senzatetto che frequenta spesso il pronto soccorso, tanto che già la notte prima aveva dormito lì. E che ieri è poi stato portato via dagli agenti della polizia locale di Chieri, intervenuti insieme ai carabinieri.

Stando a quanto ha riferito l'infermiere agli agenti, l'uomo era già nei locali del pronto soccorso quando si è accasciato a terra (intorno alle 17 di ieri). Il sanitario, che ha 59 anni e una lunga esperienza, si è avvicinato per aiutarlo a rialzarsi. E il senzatetto, in tutta risposta, gli ha sferrato il pugno dritto al labbro. Per fortuna se l'è cavata con ferite lievi e una prognosi di pochi giorni, come confermato anche dall'Asl To5 in una nota che annuncia l'arresto dell'aggressore.

Si tratta dell'ennesima aggressione ai danni di sanitari, nel Torinese come nel resto d'Italia. Infatti i sindacati, sia locali sia nazionali, chiedono tempo che vengano attivati dei presìdi fissi delle forze dell'ordine anche negli ospedali "di provincia". D'altronde anche al pronto soccorso di Chieri si sono registrati diversi episodi del genere, con un altro infermiere preso a pugni a gennaio 2021.

«Questo episodio di violenza evidenzia quanto sia fondamentale garantire presìdi permanenti delle forze dell’ordine nei centri di emergenza sanitaria - interviene sul punto Ivan Bufalo, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Torino - La tutela del personale sanitario non è solo una questione di sicurezza per chi lavora in prima linea, ma rappresenta una garanzia per i pazienti stessi, affinché possano ricevere cure in un ambiente sereno e sicuro. Ringraziamo le forze dell’ordine per il pronto intervento e sottolineiamo l’importanza della recente normativa che agevola azioni tempestive in caso di aggressioni al personale sanitario».

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