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Canavese
10 Dicembre 2024 - 11:30
A livello nazionale, sono oltre 15mila le persone che sostengono interamente le rette delle Rsa, con cifre che spesso superano i 2.500 euro mensili per anziano. In Canavese, la situazione non è diversa.
Le strutture presenti, come quelle di Ivrea, Rivarolo e Cuorgnè, sono costantemente sotto pressione, con liste d’attesa che sembrano infinite. A ciò si aggiunge una preoccupante carenza di personale sanitario, che rende ancora più difficile garantire un’assistenza adeguata agli ospiti.
Il Canavese riflette una tendenza nazionale: una popolazione che invecchia rapidamente. Secondo i dati Istat, oltre il 25% dei residenti nel territorio ha più di 65 anni, e spesso necessita di cure specialistiche non gestibili a casa. Ma l'offerta pubblica fatica a tenere il passo con le esigenze, spingendo le famiglie, che si trovano costrette a scegliere tra la qualità della vita dei propri familiari e la propria stabilità finanziaria, a rivolgersi al privato o a cercare soluzioni alternative.
Alcuni sindaci del Canavese, come Matteo Chiantore di Ivrea, hanno iniziato a sollecitare le istituzioni regionali per affrontare la questione. Luigi Sergio Ricca, sindaco di Bollengo, ha recentemente inviato una lettera a tutti i primi cittadini della zona e all’Asl To4, chiedendo un incontro per discutere di una possibile riorganizzazione del sistema: Ricca ha sottolineato come sia necessario un aumento dei fondi pubblici destinati alle Rsa e l’apertura di nuove strutture sul territorio.
Federico Riboldi, assessore regionale alla sanità, ha dichiarato che «è necessario ripensare il modello di assistenza agli anziani, puntando su soluzioni integrate tra RSA, assistenza domiciliare e nuovi modelli abitativi per anziani autosufficienti».
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