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Il caso
11 Gennaio 2025 - 10:40
Un gesto imprudente, amplificato dal potere dei social, ha trasformato una tranquilla serata di Capodanno in un caso giudiziario che coinvolge tre uomini del Chivassese. I fatti si sono svolti a Casalborgone, un piccolo comune piemontese, poco dopo la mezzanotte del 1° gennaio. Un gruppo di amici, tutti giovani imprenditori e commercianti ben noti nella zona, stava celebrando l’arrivo del nuovo anno in compagnia di mogli e fidanzate. Dopo il tradizionale cenone e alcuni brindisi, la serata ha preso una piega inaspettata.
Uno dei partecipanti ha estratto due pistole a salve, regolarmente acquistabili ma prive del tappo rosso obbligatorio. Questo dettaglio, già di per sé problematico dal punto di vista legale, è diventato il fulcro di una serie di immagini e video postati sui social. Gli uomini, emulando pose tipiche di film come Gomorra, hanno iniziato a giocare con le armi in modo scherzoso. Ma l’atmosfera di festa si è trasformata in altro quando, fuori dalla villa dove si trovavano, uno di loro ha esploso alcuni colpi in aria, ripresi in tempo reale e condivisi su Instagram.
I video mostrano chiaramente un uomo, un 35enne di Casalborgone, sparare il primo colpo in mezzo alla strada. Poco dopo, lo stesso individuo attraversa una piazza ed esplode un secondo colpo verso il cielo. Le immagini, che inizialmente avevano attirato curiosità e commenti sui social, sono presto diventate virali, finendo direttamente nelle mani dei carabinieri.
Il comando dei Carabinieri di Casalborgone e Cavagnolo, guidato dai Marescialli Americo Celani, Daniela Culeddu e Alessio Guzzon, ha immediatamente avviato le indagini. Attraverso l’analisi dei filmati e ulteriori accertamenti, i militari della Compagnia di Chivasso, sotto la direzione del Capitano Urbano Marrese, hanno identificato i tre protagonisti. Oltre al 35enne di Casalborgone, sono stati rintracciati un 34enne di Torrazza Piemonte e un altro uomo, coetaneo, residente a Castelrosso.
Nei giorni successivi, i carabinieri hanno condotto perquisizioni presso le abitazioni dei tre, trovando ulteriori elementi di prova. Al termine delle indagini, tutti sono stati denunciati. Le accuse includono la violazione dell’articolo 703 del codice penale, che vieta l’uso di armi da fuoco in luoghi pubblici o nelle loro vicinanze senza autorizzazione. Questa violazione comporta una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 103 euro.
Ma non è tutto: due degli uomini, il 34enne e il suo coetaneo di Castelrosso, devono rispondere anche dell’articolo 4 della legge 110 del 1975. Questa norma punisce chiunque porti armi fuori dalla propria abitazione senza licenza, con pene che prevedono la reclusione da uno a tre anni.
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