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La tragedia

Lavorare e morire: operaio muore schiacciato da un silos nella sua azienda agricola

In Italia, la sicurezza sul lavoro è ancora un’utopia

(Foto di repertorio)

(Foto di repertorio)

Un tragico incidente ha spezzato la vita di Luca Oldano, un giovane operaio agricolo di 32 anni originario di Nizza Monferrato, morto ieri mentre lavorava presso l'azienda agricola Cascina del Medico a Cinaglio, nella provincia di Asti. Stando a quanto ricostruito, Oldano era alla guida di un trattore nei pressi di una stalla quando è avvenuto l'incidente. Un urto accidentale contro un silos colmo di mangimi ha provocato il cedimento improvviso della struttura, che lo ha schiacciato sotto il suo peso.

Nonostante l’intervento tempestivo del personale sanitario proveniente da Villafranca d’Asti, per Oldano non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri, impegnati nei rilievi necessari per definire con precisione la dinamica dell’incidente. Anche i tecnici dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) sono stati chiamati a valutare le condizioni di sicurezza del luogo, per verificare eventuali irregolarità o criticità.

La tragedia di Cinaglio si inserisce in un quadro drammatico che segna il 2024 come un anno nero per le morti sul lavoro in Italia. Secondo i dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna, l’anno appena concluso ha registrato 1.481 decessi complessivi legati all’attività lavorativa, con 1.055 incidenti avvenuti direttamente nei luoghi di lavoro e gli altri durante il tragitto casa-lavoro.

Dietro ogni numero ci sono vite spezzate, famiglie distrutte e una comunità che si interroga sul perché queste tragedie continuino ad accadere. L’incidente che ha coinvolto Luca Oldano, come molti altri, solleva domande cruciali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’urgenza di interventi concreti per ridurre un fenomeno che non accenna a diminuire.

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