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Inaugurata solo un anno fa ma per la "I Blu" ci sono già timori per il futuro

Preoccupazioni per la sorte di 68 lavoratori dell’azienda di via Mappano

Inaugurata solo un anno fa ma per la "I Blu" ci sono già timori per il futuro

Era stata inaugurata, con tanto di taglio del nastro, solo nell’aprile del 2024. Una cerimonia in “pompa magna” alla presenza del sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, del sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, e persino del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Ma a distanza di neanche un anno c’è forte preoccupazione per le sorti di 68 lavoratori e lavoratrici della “I Blu” di via Mappano a Borgaro, che guardano con attenzione al calendario e alla fatidica data del 31 gennaio.

L’azienda che gestisce il più grande impianto di riciclo plastica d’Italia ha deciso da qualche settimana di «terziarizzare il reparto selezione senza confronto ed approfondimento», come spiega Massimiliano Mosca del sindacato NIdiL Cgil Torino che, assieme alla Filctem, hanno annunciato uno sciopero di otto ore per tutta la giornata di oggi e che coinvolgerà tutto il personale, sia quello diretto che quello «somministrato», ovvero gli interinali.

«A oggi l’azienda con la decisione di esternalizzare buona parte del personale a una cooperativa mette oltre 60 dipendenti nelle condizioni di non avere alcuna certezza sul rinnovo del contratto, in scadenza a fine mese. Nonostante la richiesta di chiarimenti e rassicurazioni avanzate dai sindacati, all’incontro svoltosi lunedì 27 febbraio, erano assenti al tavolo delle trattative due dei soggetti centrali coinvolti nell’operazione: la cooperativa subentrante e le agenzie per il lavoro.

«Ma nulla è stato fatto da I Blu per favorire la presenza di questi soggetti all’incontro e a pagarne le spese sono i lavoratori, da usare e gettare a proprio piacimento», continua Mosca che spiega come si voglia rivendicare, attraverso lo sciopero, anche il rispetto del Contratto nazionale dell’Industria, gomma e plastica, con «la giornata lavorativa di otto ore e non di nove come oggi, un calendario di turni definito in base ai criteri contrattuali, e protezioni adeguate, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento alle temperature alle quali si lavora».

Preoccupazione e attesa anche da Palazzo Civico, con il sindaco Claudio Gambino che sta «monitorando costantemente la situazione. Abbiamo parlato con l’azienda e ricevuto le opportune rassicurazioni in merito alla riassunzione di tutto il personale da parte della cooperativa».

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