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Il caso
29 Gennaio 2025 - 16:32
(Foto di repertorio)
L'Agenzia delle Entrate di Chivasso è a rischio chiusura, e i sindaci dei Comuni limitrofi hanno lanciato un appello urgente al Governo per impedire che ciò accada. In una lettera inviata al Viceministro delle Finanze, Maurizio Leo, Clara Marta, consigliera della Città Metropolitana di Torino per Forza Italia, e Claudio Castello, sindaco di Chivasso del Partito Democratico, insieme a 28 primi cittadini dell’area, hanno espresso preoccupazione per la possibile chiusura dello sportello situato in via Aldo Moro 47B.
Lo sportello, che serve oltre 5.000 contribuenti all’anno, è un punto di riferimento per 28 Comuni, comprese le periferie torinesi e le colline del Chivassese, con una popolazione di circa 300.000 abitanti. La sua chiusura sarebbe un grave disservizio, costringendo i cittadini a spostarsi in uffici già sovraccarichi, con particolari disagi per le persone più vulnerabili o con difficoltà negli spostamenti.
Nella lettera, i firmatari sottolineano l’importanza del presidio di legalità che rappresenta l'ufficio di Chivasso. Negli ultimi anni, infatti, il territorio ha visto un aumento di episodi di criminalità organizzata, tra cui operazioni come “Minotauro” e “Colpo di coda”, che hanno portato all'arresto di numerosi mafiosi. Addirittura nel 2014, davanti all’ingresso dell'ufficio, fu rinvenuta una bomba, segno della tensione criminale che caratterizza l’area. Per i sindaci e la consigliera Marta, la chiusura dello sportello metterebbe a rischio un presidio fondamentale per il territorio.
Quello che rende questo appello ancora più significativo è la collaborazione tra Clara Marta e Claudio Castello, che, pur provenendo da schieramenti politici diversi, si uniscono per difendere un servizio essenziale per la comunità. "Non si tratta di una battaglia politica, ma di un impegno comune per il futuro di un territorio che rischia di perdere un servizio vitale," afferma Marta.
Castello, a nome di tutti i sindaci dell'area, aggiunge che la chiusura dell'ufficio non danneggerebbe solo i cittadini, ma anche le imprese locali, già provate dalla crisi economica e dalla razionalizzazione dei servizi. La lettera è stata inviata anche ai parlamentari piemontesi, chiedendo una posizione chiara e tempestiva da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Al posto della chiusura, i firmatari chiedono il potenziamento dello sportello, in modo da offrire ai cittadini un servizio migliore e più efficiente. "Ridurre la presenza dello Stato in un territorio fragile sarebbe un passo indietro che non possiamo permetterci," conclude Marta, sottolineando l'importanza di preservare un servizio fondamentale in una zona che già affronta numerose difficoltà.
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