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04 Aprile 2025 - 19:15
Caluso è stato teatro di un'operazione che ha visto l'intervento delle forze dell'ordine per sgomberare un accampamento abusivo situato tra gli ex capannoni industriali abbandonati nella frazione di Arè. La decisione, presa dalla sindaca Maria Rosa Cena, è stata motivata dalla necessità di tutelare la salute e l'igiene pubblica, dopo che una serie di sopralluoghi aveva evidenziato lo stato di degrado dell'area.
Il 2 aprile, i carabinieri della compagnia di Chivasso, supportati dal primo reggimento Piemonte e coordinati dalla questura di Torino, hanno proceduto allo sgombero dell'area. Le operazioni si sono svolte senza incidenti, con il controllo di tre persone originarie del Pakistan e della Guinea, le uniche rimaste a vivere in una ex centralina dell'Enel. Una di queste è stata colpita da un provvedimento di espulsione, mentre le altre sono state allontanate senza opporre resistenza.
In precedenza erano già state avviate operazioni di pulizia e bonifica, ma la situazione richiedeva un intervento più efficace. Nei giorni successivi allo sgombero, le escavatrici sono entrate in azione per sistemare l'area, mentre il proprietario degli edifici è stato invitato a mettere in sicurezza la zona, chiudendo gli accessi per prevenire ulteriori occupazioni illegali.
Non è la prima volta che l'ex area industriale di Arè diventa un rifugio per profughi in cerca di riparo. Già durante l'inverno del 2024, un primo intervento aveva portato all'identificazione e all'allontanamento degli occupanti. Tuttavia, la situazione si è aggravata con l'arrivo di un gruppo di rifugiati nigeriani, che avevano trasformato la zona in un insediamento di fortuna, utilizzando materiali di recupero per erigere ripari e predisponendo punti cottura improvvisati. Il futuro della zona resta incerto. La presenza di una colonia felina nei pressi dell'accampamento ha suscitato ulteriore preoccupazione, ma fortunatamente i gatti sono stati tratti in salvo e trasferiti in un luogo più sicuro.
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