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A Santena
01 Maggio 2025 - 08:20
La casa "incriminata" di Santena (fonte Google Maps) e uno dei post sui social per denunciare la presunta truffa
Denunce, un gruppo WhatsApp e soprattutto tante segnalazioni sui social: a Santena e dintorni esplode la rabbia delle vittime di una presunta truffa immobiliare. Sarebbero decine, tutti caduti nella “trappola” della stessa donna. Una signora che li avrebbe convinti di essere proprietaria dell’appartamento, riuscendo così a intascarsi caparre per migliaia di euro.
Alcuni dei truffati ci hanno contattati per chiedere di rendere pubblica una vicenda che ha dell’incredibile: «Abbiamo scoperto dopo che questa signora aveva presentato un’offerta per quell’appartamento in via Gozzano 8 a Santena - ripercorre la coppia di presunti truffati che si è rivolta a TorinoCronaca - Ha versato i primi 2mila euro e ha chiesto al padrone di casa di poter entrare per dare il bianco. Lui ha accettato e poi si è ritrovato le serrature cambiate». Ed è a quel punto che sono partiti i raggiri: «Ha proposto la casa a decine di persone ed è riuscita a farsi consegnare da tutti 1.500 o 2mila euro come anticipo per l’affitto, addirittura con contratti firmati. E poi spariva». Una situazione andata avanti per mesi, con una “rete” allargata a macchia d’olio: lo dimostrano post e commenti su Facebook, dove la donna è accusata di avere fatto «una strage». C’è gente che racconta di essere «finita in mezzo alla strada con due bambini» e chi si sfoga perché ha perso «i 2mila euro risparmiati con lacrime e sangue» e versati a quella donna «per coronare l’impresa di trasferirsi per lavoro nella scuola. Invece sono uno dei tanti polli che hanno fiducia nel genere umano. Adesso mi sento un topo in trappola». E conclude il post ammettendo di pensare addirittura di togliersi la vita per quanto successo.
Adesso questa vicenda sta emergendo pubblicamente ed è probabile che si muovano anche le forze dell’ordine. Perlomeno ora, a quanto riferiscono le vittime che ci hanno contattato, la casa è ritornata al legittimo proprietario: «Siamo riusciti a rintracciarlo, ricostruire la vicenda e a entrare nell’alloggio in modo ufficiale». Per questo hanno anche pubblicato un “avviso” su Facebook rivolto a chi, come loro, ha pagato l’affitto alla persona sbagliata: «Non venite più in via Gozzano, ci abitiamo noi. Dovete sporgere denuncia, come abbiamo fatto noi». E intanto stanno cercando di “fare squadra” con le altre persone per rendere pubblica la vicenda, sia con le forze dell’ordine sia attraverso altre strade: per questo è nato anche un gruppo WhatsApp per riunire chi ha pagato quei 1.500 o 2mila euro per non ritrovarsi con assolutamente nulla in mano.
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