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Il fatto

Va in aula per un furto: nelle segnaletiche riconosce l'uomo che per un mese l'ha violentata

La donna ha spiegato di non aver mai denunciato l'accaduto a causa di un periodo particolarmente difficile della sua vita

Va in aula per un furto: nelle segnaletiche riconosce l'uomo che per un mese l'ha violentata

Tribunale di Ivrea (foto d'archivio)

«Mi ha violentata nel sonno per un mese. Non l'ho mai denunciato perché era un periodo difficile per me». Questa la frase di una giovane donna che, chiamata come testimone per un processo presso il tribunale di Ivrea, si è trovata di fronte a alla fotografia del suo ex coinquilino, che in passato aveva abusato di lei. La ragazza, in lacrime, ha confessato l'accaduto.



La giovane ha raccontato alla giudice Stefania Cugge di essere stata vittima di violenza sessuale da parte del giovane, un uomo di origine sudamericana di 25 anni. La donna ha spiegato di non aver mai denunciato l'accaduto a causa di un periodo particolarmente difficile della sua vita, segnato dall'abuso di alcol e dalla recente perdita della casa.

La testimonianza ha spinto la procura di Ivrea a considerare l'apertura di un fascicolo per violenza sessuale, con l'intento di indagare a fondo sulle accuse mosse dalla giovane. Nel frattempo, la giudice ha ordinato il trasferimento degli atti contenenti la testimonianza per ulteriori approfondimenti.



Il processo originario, incentrato su un caso di furto risalente al 2020, si è concluso con tre condanne. Tuttavia, l'attenzione si è inevitabilmente spostata sulle nuove accuse emerse durante l'udienza, che potrebbero portare a ulteriori sviluppi giudiziari.

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