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La polemica

Rally di Castiglione, il Consiglio dice sì: respinta la mozione per bloccare la gara

Proteste, timori ambientali e raccolte firme non fermano la manifestazione motoristica: per la maggioranza, “un impatto limitato e un valore sociale”

Rally di Castiglione, il Consiglio dice sì: respinta la mozione per bloccare la gara

Il Rally di Castiglione si farà anche nel 2025. Nonostante le proteste di cittadini, le raccolte firme e la mozione presentata in Consiglio comunale per fermare la manifestazione motoristica, la maggioranza ha confermato l’intenzione di mantenere l’evento, in nome della tradizione, del valore economico e del bilanciamento ambientale.

Durante la seduta del 14 luglio, la lista Noi per Castiglione aveva chiesto ufficialmente lo stop alle gare sul territorio, definendole «pericolose», «inquinanti» e «irrispettose della quiete e del patrimonio naturale». A farsi portavoce della contestazione è stato il consigliere Antonio Serlenga, che ha ribadito come la manifestazione chiuda vie d’accesso, impedisca il passaggio su sentieri storici e comprometta zone protette frequentate da escursionisti e ciclisti.

Tuttavia, la maggioranza ha bocciato la mozione. Il consigliere Stradella ha difeso il Rally, sottolineando come i dati Arpa raccolti in occasione dell’ultima edizione abbiano mostrato un impatto ambientale inferiore alla media annuale: «Il Rally dura un giorno e mezzo. L’inquinamento in quei giorni è stato più basso rispetto ad altri periodi. Va considerato il valore aggregativo dell’evento e il fatto che la mobilità cittadina è stata comunque garantita».

Sulla stessa linea anche il sindaco Loris Giovanni Lovera, che ha ricordato come ogni manifestazione comporti un impatto, anche quelle ciclistiche, e che per il Rally sia prevista una deroga temporanea ai limiti acustici, come già avviene per le feste patronali e altri eventi pubblici.

Intanto, a fine giugno, nei giorni precedenti la gara, le strade della collina castiglionese erano state tappezzate da manifesti “No Rally”, simbolo di un malcontento crescente. Le voci contrarie invocano una maggiore tutela della natura e della tranquillità del territorio. Una azienda agricola e agriturismo locale ha denunciato l’inaccessibilità dei sentieri storici, segnalando anche le ripercussioni sul turismo sostenibile.

Eppure, dopo nove anni consecutivi di organizzazione, il Rally tornerà anche l’anno prossimo. Il Consiglio ha scelto di non rinunciare a un evento storico, che secondo molti rappresenta l’identità del territorio e un momento importante per l’economia e la coesione sociale. Resta aperta la questione ambientale, con la promessa di «limitare il più possibile l’impatto». Ma il messaggio politico è chiaro: il Rally è parte della tradizione e continuerà a correre.

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