Lunedì 21 luglio servizi sanitari chiusi a Collegno per la festa patronale

In occasione della festa patronale di Collegno, prevista per lunedì 21 luglio, diversi servizi sanitari sul territorio saranno sospesi per l’intera giornata. Il provvedimento riguarda le strutture di numerosi comuni compresi nei distretti sanitari dell’Area Metropolitana di Torino e della Val Susa – Val Sangone.
In linea con quanto avviene nei giorni festivi, Cup, ambulatori specialistici e centri prelievo – inclusi quelli ospedalieri – resteranno chiusi, mentre verranno regolarmente garantiti i servizi essenziali di emergenza-urgenza e la continuità assistenziale (ex guardia medica).

Powered by

Comuni interessati dalla sospensione dei servizi

Nel dettaglio, la chiusura riguarderà le seguenti aree:

• Distretto Area Metropolitana Nord: Alpignano, Druento, Givoletto, La Cassa, Pianezza, San Gillio, Val della Torre, Venaria Reale

• Distretto Area Metropolitana Centro: Collegno, Grugliasco, Rivoli, Rosta, Villarbasse

• Distretto Area Metropolitana Sud: Beinasco, Bruino, Orbassano, Piossasco, Rivalta di Torino, Volvera

• Distretto Val Susa – Val Sangone: coinvolge ben 43 comuni, tra cui Avigliana, Giaveno, Susa, Oulx, Bardonecchia, Bussoleno, Sauze d’Oulx, e molti altri

Cosa resta attivo

Pur trattandosi di una festività locale, i servizi sanitari seguiranno l’organizzazione prevista per le festività generali. Le attività non urgenti saranno sospese, ma restano sempre operativi i pronto soccorso e i servizi per le urgenze. Attiva anche la continuità assistenziale, che permetterà ai cittadini di rivolgersi a un medico in caso di necessità non differibili.

Per informazioni specifiche o eventuali casi urgenti, si consiglia di contattare in anticipo i numeri di riferimento delle strutture sanitarie locali o il servizio di continuità assistenziale del proprio comune.

L'allarme dei medici torinesi: «Povertà e delinquenza, a Barriera di Milano la salute è un diritto a metà»

La richiesta dei medici alle Istituzioni: «A Barriera la salute è un diritto a metà: non bisogna abbandonare chi vive e lavora nel quartiere»