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Via ai lavori per la circonvallazione. «Un cantiere atteso da venti anni»

La “bretella” ha l’obiettivo di garantire l’accessibilità alla zona produttiva della località Pessione

Via ai lavori per la circonvallazione. «Un cantiere atteso da venti anni»

Finalmente partono i lavori per la realizzazione del primo lotto della circonvallazione di Pessione. Un’opera strategica - la “bretella” - che ha l’obiettivo di portare ad un miglioramento funzionale, oltre che di garantire l’accessibilità alla zona produttiva della località Pessione, «riducendo il traffico dei mezzi pesanti che gravano sul centro abitato, migliorando quindi la qualità dell’aria e la sicurezza stradale», spiegano il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero e l’assessora ai lavori pubblici Daniela Sabena. Per una convivenza più in sicurezza tra i residenti e una delle maggiori realtà dell'industria italiana e player mondiale nel settore beverage – oltre che importante polo occupazionale per il chierese - come la Martini & Rossi del Gruppo Bacardi.

 

Il progetto esecutivo - redatto dallo studio Samep Mondo Engineering - è stato approvato dalla Giunta a fine aprile scorso. Ed ora il cantiere è stato consegnato all’impresa Beton Scavi. Le opere di questa prima tranche di lavori consistono in una nuova rotatoria sulla S.P. 128, una nuova tratta stradale e una nuova rotatoria su via Castelguelfo. La durata prevista  del cantiere è di 181 giorni. «Il naturale sviluppo futuro dell’opera è rappresentato dal secondo lotto per la prosecuzione della strada oltre la ferrovia – prosegue Sicchiero - Continueremo le interlocuzioni con Regione Piemonte e RFI per valutare insieme le progettualità».

 

 

Si è fatto quindi un importante passo avanti nella realizzazione di un’opera tanto attesa dal territorio, ma resta l’amarezza per il tempo perso e i maggiori costi a carico della comunità chierese. «Della “bretella” si parla da almeno venti anni: l’accordo di programma tra il Comune di Chieri e la Regione Piemonte venne siglato nell’ottobre del 2018 e i lavori sarebbero dovuti partire entro la fine del 2022 ed essere completati entro il 2023. Tutto è rimasto bloccato a causa del ricorso al TAR, respinto in quanto infondato e inammissibile, e poi al Consiglio di Stato, che lo ha respinto nel merito. Non solo abbiamo perso quasi tre anni ma nel frattempo sono lievitati sensibilmente i costi dell’opera, passati da circa 1.400.000 a 1.705.000 euro (480 mila dei quali stanziati dalla Regione Piemonte)».

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