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Salvini: «I No Tav vadano in galera». E attacca il tribunale di Torino: «Vive su Marte»

Durissimo il commento del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti dopo i gravi fatti di sabato in Valsusa

Matteo Salvini a Bardonecchia per l'inaugurazione della seconda canna del Frejus

Matteo Salvini a Bardonecchia per l'inaugurazione della seconda canna del Frejus

«Il posto di quei teppisti incappucciati non è la Valsusa ma la galera. E faremo di tutto perché così sia», queste le parole pronunciate questa mattina, lunedì 28 luglio, dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, a margine dell'inaugurazione, tenutasi a Bardonecchia, della seconda canna del tunnel del Frejus. Salvini ha commentato non solo i danni provocati dai No Tav durante il festival dell'Alta felicità («Quel campeggio in valle andrebbe smantellato, oggi c'è la Valsusa blindata per il mio arrivo», ha detto il ministro) ma è anche tornato sulla decisione, del tribunale di Torino, del 31 marzo scorso, quando nel processo agli antagonisti di Askatasuna i giudici avevano fatto cadere l'associazione per delinquere: «Quella è una banda dei criminali. Ma evidentemente il tribunale di Torino vive su Marte. Quello che è successo sabato è preoccupante. Ben venga il decreto sicurezza che prevede fino a cinque anni di carcere», così Salvini.

Anche il presidente della Regione Alberto Cirio ha commentato i fatti di sabato a Traduerivi: «Non sarà certo uno sparuto manipolo di delinquenti a fermarci. La seconda canna del Frejus è un'opera che è stata voluta dalla democrazia», le parole del governatore. 

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