Cerca

Il fatto

Emergenza nutrie a Brandizzo: il Parco Grande Torino al centro del dibattito

A Brandizzo le nutrie del Parco Grande Torino dividono i cittadini: protezione o contenimento?

Emergenza nutrie a Brandizzo: il Parco Grande Torino al centro del dibattito

Nel piccolo comune di Brandizzo, alle porte di Torino, un dibattito acceso sta dividendo la popolazione. Al centro della controversia: le nutrie del parco Grande Torino, la cui crescente presenza sta mettendo a confronto due visioni opposte di gestione della fauna urbana.

UN BOOM DEMOGRAFICO CHE HA RIACCESO LE POLEMICHE
Negli ultimi mesi, il numero di nutrie nel parco è aumentato in modo significativo. I cittadini, che ogni giorno vivono questo problema hanno così deciso di mandare un messaggio sui social. Un post, in particolare, ha scatenato il dibattito: «Le vostre amate nutrie hanno fatto i cuccioli, più di 70 nutrie sotto casa, sindaco facciamo qualcosa o facciamo il nuovo Zoo in via Volpiano».

Come spesso accade quando si parla di fauna selvatica in ambito urbano, la comunità si è rapidamente divisa in due schieramenti contrapposti:

  • I difensori delle nutrie, che vedono questi animali come parte integrante dell'ecosistema locale e si oppongono a qualsiasi forma di contenimento;
  • I sostenitori del controllo demografico, preoccupati per i possibili danni ambientali e infrastrutturali che un sovrappopolamento potrebbe causare.

Esiste anche una terza posizione, più moderata, di chi non ha nulla contro le nutrie ma ritiene necessario un controllo del loro numero quando questo diventa eccessivo.

LA SFIDA DELLA GESTIONE URBANA
Il Comune ha ricordato ai cittadini che è tuttora in vigore l'Ordinanza del 2021 che vieta di alimentare nutrie e altri animali selvatici su tutto il territorio comunale. La violazione comporta una multa di 50 euro e mira a prevenire la proliferazione incontrollata e i problemi igienico-sanitari.

Questa ordinanza era nata proprio da una situazione simile nell'inverno 2021, quando le nutrie lungo il torrente Bendola erano diventate molto numerose e la loro presenza stava danneggiando le sponde, cosa che avrebbe potuto compromettere la sicurezza stradale in caso di piena. La Città Metropolitana aveva perciò pianificato un intervento di contenimento con l'uso di trappole, ma l'opposizione della popolazione era stata così forte da bloccare l'operazione. Da allora, l'unico strumento di controllo è rimasto il divieto di alimentazione.

Il caso di Brandizzo rappresenta un esempio emblematico delle sfide che molte amministrazioni locali devono affrontare nel gestire la fauna selvatica in ambiente urbano. E, mentre il dibattito continua ad animare i social network locali, resta aperta la sfida per l'amministrazione comunale di mediare tra le posizioni opposte, cercando soluzioni che tengano conto sia del benessere animale che delle legittime preoccupazioni dei cittadini.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.