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Il fatto

Rosa Chemical dipinge le sue origini: un murale lungo 200 metri a Grugliasco

"Sentivo il dovere, prima ancora del desiderio, di restare vicino alla mia comunità. Questo è un gesto di riconoscenza, un invito a credere nella trasformazione dei luoghi attraverso l’arte"

Rosa Chemical dipinge le sue origini: un murale lungo 200 metri a Grugliasco

Un muro lungo duecento metri, alto cinque. Quasi un chilometro quadrato di arte urbana. E una firma che non ha bisogno di troppe presentazioni: Rosa Chemical. Venerdì 5 settembre, alle ore 11, sarà inaugurato il murale realizzato dall’artista grugliaschese sulla facciata dello stabilimento Oma spa, in via Grandi, a Borgata Lesna. Un’opera nata non per caso. Né per contratto. Ma per «cura», come recita il titolo scelto dallo stesso artista, affiancato in questo intervento da Edoardo Bansone, fratello e collega. «Insieme abbiamo portato a termine una delle opere di restauro urbano più estese d’Italia», ha dichiarato Rosa Chemical. Il cantante – nato writer, e cresciuto in quella stessa periferia industriale – ha scelto di restituire qualcosa al territorio che lo ha visto iniziare. Prima del successo. Prima dei riflettori. «Sentivo il dovere, prima ancora del desiderio, di restare vicino alla mia comunità. Questo è un gesto di riconoscenza, un invito a credere nella trasformazione dei luoghi attraverso l’arte». L’intervento è stato possibile grazie alla disponibilità della stessa Oma spa, azienda metalmeccanica specializzata nello stampaggio di componenti per l’automotive di alta gamma, che ha messo a disposizione il muro e finanziato l’opera. «La creatività e il talento di Rosa e di Edoardo hanno trasformato uno spazio industriale in qualcosa che parla alla comunità», affermano Guglielmo e Francesco Pepe, presidente e consigliere dell’azienda. «Crediamo che iniziative come questa rafforzino il legame tra imprese, istituzioni e cittadini». Un plauso arriva anche dal sindaco di Grugliasco, Emanuele Gaito, che ha definito l’iniziativa un esempio virtuoso: «È importante e ammirevole che chi conquista notorietà scelga di condividere qualcosa della propria arte con la comunità. È un gesto di restituzione che non può che essere apprezzato. Così come è significativo che un’azienda del territorio decida di investire nella bellezza in modo non banale, rendendo fruibile a tutti un’opera d’arte».

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