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Ambiente
11 Settembre 2025 - 12:05
L’ultimo episodio riguarda Leini, in Strada della Benedetta, dove sono stati rinvenuti sacchi neri e verdi, calcinacci, materiali da cantiere ed elementi che sembrano provenire da attività industriali
Cumuli di rifiuti abbandonati lungo le strade del Canavese continuano a rappresentare un problema diffuso. L’ultimo episodio riguarda Leini, in Strada della Benedetta, dove sono stati rinvenuti sacchi neri e verdi, calcinacci, materiali da cantiere ed elementi che sembrano provenire da attività industriali. Le immagini diffuse mostrano cartoni, plastica, elettrodomestici smontati e residui non identificati, trasformando i margini della carreggiata in una discarica abusiva.
La segnalazione è arrivata dal gruppo Legambiente Il Girasole di Volpiano, che ha documentato la situazione attraverso un post pubblico. L’associazione sottolinea che l’abbandono dei rifiuti costituisce reato penale: dal 2023 le sanzioni vanno da 1.000 a 10.000 euro, raddoppiabili in caso di rifiuti pericolosi. Un quadro normativo inasprito per scoraggiare comportamenti che incidono negativamente sull’ambiente e sulla salute.
Non mancano alternative legali: a pochi chilometri dal luogo della segnalazione si trova l’Ecocentro comunale di Volpiano, in via Brandizzo, aperto sei giorni a settimana, dove è possibile conferire gratuitamente ingombranti e materiali speciali. Nonostante ciò, l’abbandono illegale persiste, con ripercussioni sul paesaggio e sui costi di gestione, che ricadono sulla collettività attraverso gli interventi di bonifica.
Il fenomeno non è circoscritto a Leini. Episodi simili si registrano da Chivasso a Rivarolo, soprattutto in aree periferiche e isolate. Per contrastare il problema, diversi Comuni hanno installato telecamere di sorveglianza mobili e il controllo è affidato a Polizia municipale e carabinieri forestali. Tuttavia, individuare i responsabili non è semplice e le sanzioni, pur severe, risultano difficili da applicare in maniera sistematica.
Secondo Legambiente, oltre ai controlli serve una responsabilità condivisa da parte della cittadinanza. Le segnalazioni dei cittadini restano uno strumento fondamentale per permettere alle autorità di intervenire. La sfida è culturale: abbandonare rifiuti non è un gesto innocuo, ma un atto che danneggia ambiente, economia locale e qualità della vita.
Il Canavese, come altre aree del Paese, si trova quindi a dover affrontare una problematica strutturale. La vicenda di Strada della Benedetta mette in evidenza la necessità di coniugare sanzioni, vigilanza e sensibilizzazione, per tutelare il territorio da un degrado che rischia di compromettere la sua immagine e il suo sviluppo.
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