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17 Settembre 2025 - 09:55
Sarebbero stati quattro ragazzi di diciassette anni e uno di sedici, tutti residenti nella zona, ad appiccare l’incendio che la sera del 6 luglio ha distrutto l’Eurhotel di Volpiano, situato nell’area industriale di via Brandizzo. La struttura, chiusa da anni e dichiarata fallita dal Tribunale di Torino, è stata ridotta in macerie dalle fiamme domate solo dopo ore da tre squadre di vigili del fuoco.
Le indagini condotte dai carabinieri di Volpiano hanno portato a individuare i presunti responsabili dopo due mesi di accertamenti incrociati: immagini delle telecamere di videosorveglianza, analisi dei social network e delle chat di gruppo hanno permesso di ricostruire i movimenti dei ragazzi e di stringere il cerchio attorno a loro.
Secondo quanto emerso, si tratterebbe di giovani studenti, che avrebbero agito per noia in una calda serata estiva. Un gesto che però, sottolineano gli investigatori, non sarebbe stato improvvisato, ma pianificato in anticipo. Ora dovranno rispondere davanti al Tribunale dei Minori di Torino delle accuse di incendio doloso e invasione di edifici.
Le fiamme, divampate velocemente nei corridoi e nelle stanze ricoperte di moquette, hanno devastato l’edificio a tre piani, rendendolo inagibile. I ragazzi stessi, secondo la ricostruzione, hanno rischiato di restare intrappolati all’interno.
L’ex albergo, costruito in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, era stato chiuso dopo circa dieci anni di attività. Dichiarato fallito, era finito sotto curatela, con gli ingressi sbarrati e più volte messo all’asta. Negli anni era diventato bersaglio di furti e vandalismi: dai cavi di rame agli arredi, fino ai sanitari, tutto ciò che aveva valore era stato portato via.
L’assenza di corrente e la facilità con cui si poteva accedere ai locali rendevano inevitabile l’ipotesi del dolo, anche se non è stato individuato un innesco preciso. Una sigaretta lasciata accesa sarebbe bastata per trasformare un gesto incosciente in un incendio devastante.
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