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i funerali

La mamma di Franzoso, morto sugli sci: «La tua morte assurda serva per avere più sicurezza»

Nella chiesa di Sant’Edoardo l’ultimo saluto allo sciatore deceduto in Cile. Presenti i ministri Abodi e Giorgetti

Olga, la mamma di Franzoso, mette una mano sulla bara del figlio

Olga, la mamma di Franzoso, mette una mano sulla bara del figlio

Una morte sugli sci che mamma Olga ha definito «assurda». Del suo ragazzo, Matteo Franzoso, che sognava le Olimpiadi di Milano e Cortina 2026 e invece ha rimediato, in Cile, un incidente sulle nevi che gli è risultato fatale. Matteo Franzoso, giovane promessa degli sport invernali, è deceduto proprio nel giorno precedente al suo 26esimo compleanno. Una fine così assurda che però, forse e una volta per tutte, potrebbe non essere stata inutile. «Mi auguro che la tua morte assurda possa servire per vivere questo bellissimo sport con più sicurezza». A parlare è proprio mamma Olga, che a stento ha trattenuto le lacrime, mano nella mano con l’altro figlio, Michele, fratello di Franzoso, anche lui sciatore nonché maestro di sci. Parole che risuonavano nella chiesa di Sant’Edoardo, piccola e per questo gremita al punto che ne sarebbe servita un’altra per accogliere tutti coloro che avrebbero voluto partecipare ai funerali dello sciatore morto in Sudamerica. A piangere Franzoso (il ragazzo “venuto dal mare”, per la precisione da Genova, che a Sestriere aveva iniziato ad andare sugli sci) oltre alla mamma e al fratello ci sono anche il padre, Marcello, e la fidanzata, Alice.

Fuori, una pioggia che prima era leggera e poi si è fatta via via più battente, e quando la bara di Matteo Franzoso è uscita dalla chiesa di piazza Agnelli è iniziato anche a grandinare. Dentro, c’erano membri delle istituzioni politiche e militari: i due ministri Andrea Abodi e Giancarlo Giorgetti, Flavio Roda, presidente della Fisi, Luciano Buonfiglio, presidente del Coni. Presenti anche il comandante generale della Guardia di finanza (gruppo nel quale lo sciatore morto in Cile era tesserato), Andrea De Gennaro, il questore di Torino, Paolo Sirna, e il comandante provinciale dei carabinieri, generale Roberto De Cinti. E poi tanti amici e i suoi compagni di sci: presente al gran completo lo Sci Club Sestriere. E poi i sindaci, dal primo cittadino di Sestriere, Giovanni Cesare Poncet, a Mauro Meneguzzi, sindaco di Sauze d’Oulx e presidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea. Il feretro di Matteo Franzoso era avvolto dal tricolore. Sulla bara, il cappello da finanziere perché, appunto, lo sciatore morto prima di compiere 26 anni era tesserato per le “fiamme gialle”.

«Ti volevi costruire il tuo futuro e non ti arrendevi mai - così mamma Olga - e sia io che papà siamo immensamente orgogliosi di te e Michele. Da bambino sognavi le Olimpiadi e stavi, pian piano, raggiungendo il tuo sogno. Ma sia tu che tuo fratello dovete sapere che, per noi, le Olimpiadi le avete già vinte. Grazie per quello che sei stato, un piccolo grande uomo dal cuore d’oro. Grazie “Matte”». E giù applausi, che coprivano i pianti, dei presenti alle esequie. Questo invece il messaggio di Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle Finanze: «Matteo - ha detto Giorgetti - amava sciare, allenarsi e inseguire i propri sogni sulla neve. E’ difficile accettare che si possa morire così. Morire sugli sci è qualcosa che lascia senza fiato. Abbiamo il dovere di capire come poter fare di più e migliorare le condizioni di sicurezza di chi ogni giorno si allena. Il talento, l’entusiasmo e la vita dei nostri giovani - ha concluso Giorgetti - vanno protetti».

E mentre monsignor Gian Franco Saba nell’omelia ricordava come «il dinamismo di Matteo, che con la morte sembra essersi spento, è diventato dinamismo della vita eterna», il sindaco di Sestriere, Giovanni Cesare Poncet, ha lanciato un monito: «Ora vogliamo certezze. Nella Via Lattea sciano mille ragazzini. Vogliamo che il sacrificio di Matteo serva a cambiare lo scenario della sicurezza».

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