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La truffa

“Qualcuno sta cercando di svuotarle il conto,” ma poi lo fanno loro: anziana raggirata per 95 mila euro

Ondata di truffe telefoniche nel Torinese, per un totale di oltre 150 mila euro. Tra le vittime anche un 31enne

“Qualcuno sta cercando di svuotare il suo conto corrente,” ma poi lo fanno loro: anziana raggirata per 95 mila euro

Foto d'archivio

Continua in provincia di Torino l’ondata di truffe telefoniche ai danni di anziani e non solo, con almeno 14 denunce in due settimane tra Pinerolo, Moncalieri, Collegno e il capoluogo. I truffatori, sempre più organizzati e informati, si spacciano per carabinieri, poliziotti o promotori finanziari, riuscendo a guadagnarsi la fiducia delle vittime e a svuotare conti correnti e risparmi.

A Moncalieri, una donna di 67 anni è stata contattata da un uomo che si è presentato come un investigatore dell’Arma. “Stiamo conducendo un'indagine sul personale che opera nella sua banca. Qualcuno sta cercando di svuotare il suo conto corrente, ma lei non si preoccupi, è tutto assicurato. Faccia quello che le diciamo e non parli con nessuno, soprattutto con la filiale. Non perderà nulla”, le avrebbe detto il finto carabiniere. L’uomo, che conosceva diversi dettagli personali della vittima reperiti online, è riuscito a convincerla a effettuare tre bonifici per un totale di 95 mila euro, svincolando anche alcuni investimenti. I soldi sono finiti su un conto intestato a un prestanome e sono spariti nel giro di pochi giorni.

Una truffa identica ha colpito un 63enne di Pinerolo. Sul suo display è comparso il numero dei carabinieri, ma a contattarlo era il “solito finto maresciallo”, che lo ha convinto a effettuare un bonifico di 22 mila euro.

A Poirino, un 72enne ha inviato 40 mila euro a un truffatore che si era spacciato per il suo consulente finanziario, mentre a Torino una pensionata del 1941 ha consegnato 4.500 euro a un fantomatico avvocato per pagare un’inesistente cauzione al figlio “che non era mai stato arrestato”.

Fra i truffati c’è anche un 31enne, che ha accreditato 550 euro sul conto di un finto carabiniere per acquistare un telefonino.

Come difendersi
Secondo gli inquirenti, il meccanismo è sempre lo stesso: creare un clima di urgenza e paura, fingendo di voler proteggere la vittima da un pericolo imminente.

È importante controllare sempre il numero telefonico o l’indirizzo e-mail del mittente, anche una sola lettera diversa rispetto a quello ufficiale può essere un segnale d’allarme; in caso di dubbio, evitare di aprire allegati o cliccare su link sospetti.
Non bisogna fornire mai dati personali o bancari via telefono o e-mail: le banche non richiedono mai PIN, password o codici temporanei in questo modo. È fondamentale anche non cliccare su link contenuti in SMS sospetti, anche se sembrano provenire da numeri ufficiali, ma verificare sempre attraverso i canali istituzionali della banca.

In caso di sospetto, è opportuno contattare subito la propria banca per segnalare l’accaduto e informare le autorità competenti, contribuendo così a evitare che altri possano cadere nella stessa trappola.

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