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Insetti
26 Ottobre 2025 - 13:45
La stagione viticola 2025 passerà agli archivi come un'annata dalle caratteristiche uniche, non solo dal punto di vista meteorologico e qualitativo delle uve, ma soprattutto per l'eccezionale proliferazione di insetti nei vigneti. Una vera e propria esplosione entomologica che ha costretto le aziende viticole delle Langhe e del Roero a rivedere le strategie di gestione fitosanitaria.
Le cause di questo fenomeno vanno ricercate nelle condizioni climatiche degli ultimi due anni. Le temperature medie giornaliere in costante crescita, unite all'andamento meteorologico del 2024 caratterizzato da clima mite e umidità elevata, hanno creato l'ambiente ideale per favorire vitalità e fertilità di numerose popolazioni di insetti. I monitoraggi condotti durante il 2025 hanno registrato incrementi significativi in diverse specie, con numeri che in alcuni casi hanno raggiunto livelli record.
Tra gli insetti più familiari ai viticoltori, le cicaline hanno recitato un ruolo da protagoniste assolute. Le trappole di monitoraggio hanno segnalato presenze eccezionalmente elevate per diverse specie di cicaline della vite, con valori in molti casi senza precedenti.
Anche la tignoletta della vite ha manifestato una presenza importante fin dalle prime fasi vegetative. Già durante la fioritura si osservavano numerosi glomeruli sulle infiorescenze, e nel corso della stagione la popolazione è rimasta su livelli alti. La pressione è stata tale da superare le capacità di contenimento persino nelle aree storicamente protette con il metodo della confusione sessuale.
Una presenza interessante, quasi «simpatica» secondo gli addetti ai lavori, è stata quella della cicalina bufalo. Quest'anno i sintomi riconducibili alla sua attività sono stati osservati con maggiore frequenza rispetto alle annate precedenti. Le punture di nutrizione che questo insetto esegue in cerchio sui tralci erbacei, spesso sulle femminelle, provocano una strozzatura caratteristica: dal punto di incisione in avanti, il tralcio manifesta sintomi fogliari simili a quelli della flavescenza dorata, una malattia ben più grave che attira immediatamente l'attenzione. Fortunatamente, nella zona questa cicalina non rappresenta oggi una minaccia concreta per la viticoltura.
Tra le presenze degne di nota spicca poi l'Antispila oinophylla, un minatore fogliare esotico arrivato in Italia nei primi anni Duemila. Nel 2025 la sua presenza è risultata particolarmente evidente, con numerose foglie che mostrano le tipiche gallerie tondeggianti scavate dalle larve. Tuttavia, la popolazione è rimasta al di sotto della soglia di intervento, senza costituire un problema reale per i viticoltori.
Curiosità dell'annata è stata anche la maggiore presenza di Ricania speculum, una cicalina dall'aspetto particolare che ricorda una piccola farfalla. Originaria del Sudest asiatico, è stata segnalata per la prima volta in Liguria nel 2009. Le giovani cicaline presentano un aspetto singolare, essendo ricoperte di strutture cerose simili a piume. Questi insetti producono melata che, in caso di popolazioni elevate, potrebbe costituire un danno indiretto alle colture. Gli adulti, di colore bruno e dimensioni di circa un centimetro, depongono le uova sui tralci a partire da settembre, creando ovature molto particolari. Al momento, l'insetto non è soggetto a misure fitosanitarie poiché la sua presenza non rappresenta un problema nei vigneti dell'areale.
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