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pinerolo
18 Novembre 2025 - 07:46
Rifiuti, sequestri e denunce. «E presto multe più salate»
Biciclette, batterie delle auto, forni a microonde, pneumatici, sanitari e persino una Vespa. Sono alcuni dei rifiuti che si potevano trovare all’interno di quattro aree di stoccaggio rifiuti non autorizzate, individuate dalla polizia locale di Pinerolo nel corso di un’indagine durata due anni, da maggio 2023 a giugno 2025.
Grazie all’attività di controllo attraverso la collocazione di quattro nuove telecamere (una per ogni area) e a costanti appostamenti, gli agenti sono riusciti a individuare le attività illecite. L’autorità giudiziaria, informata dalla Polizia locale, ha poi disposto il sequestro di tutti e quattro i siti. Denunciate in tutto cinque persone, un italiano e quattro nordafricani, per traffico illecito di rifiuti speciali e malgoverno di animali. Oltre a pagare l’ammenda da 6.500 euro ciascuno dovranno occuparsi a loro spese dello smaltimento rifiuti. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati dagli agenti due autocarri usati per il trasporto dei rifiuti e diversi animali da cortile, tra cui galline, conigli e una pecora, che si trovavano all’interno delle aree e che sono poi stati affidati a un’associazione per il recupero animali maltrattati.
«Negli ultimi tempi abbiamo posto un’attenzione particolare sulla questione rifiuti e ambiente. Oltre a questa azione, stiamo effettuando controlli marcati sulle zone più soggette ad abbandoni. Stiamo altresì lavorando a una modifica del regolamento della polizia urbana che prevederà sanzioni più importanti per chi abbandona rifiuti fuori cassonetto» spiega il comandante dei vigili, Federico Battel.
A luglio 2025, la polizia aveva svolto un’altra attività legata a furto, ricettazione e gestione illecita di rifiuti per cui erano state indagate sette persone nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino e che ha coinvolto il centro di raccolta rifiuti a Pinerolo. Allora, le perquisizioni all’ecoisola di corso della Costituzione erano scattate a seguito di una denuncia presentata nel maggio 2023 da Acea e da cittadini che segnalavano presenze sospette nell’area. Gli indagati si erano introdotti ripetutamente nell’area ecologica per portare via rifiuti ferrosi e apparecchiature elettroniche dismesse che erano poi destinati alla rivendita presso un impianto di gestione rifiuti a Piscina. Erano stati sequestrati circa 500 metri quadri di terreno, un autocarro, 9 smartphone, computer e denaro contante per circa 30mila euro e 15mila dinari marocchini.
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