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Il fatto
09 Dicembre 2025 - 13:15
Durante Moncalieri Women–Pro Palazzolo, valida per la Coppa Italia di Serie C femminile e terminata 4-3 per le torinesi, un insulto sessista rivolto all’arbitra ha macchiato i 90 minuti della partita.
Al 28’ del primo tempo, subito dopo l’1-1 del Moncalieri, dalla tribuna un tifoso ospite ha urlato all’arbitra, Arianna Quadro, 26 anni, della sezione AIA di Pinerolo: «vai a casa a lavare i piatti». Un attacco gratuito e fuori luogo, ripetuto una seconda volta nonostante il mormorio crescente intorno da parte degli spettatori che hanno fischiato il protagonista dell'accaduto sgradevole. Un gesto collettivo, raro ma importante, che ha isolato l’autore dell’offesa e rimesso al centro il rispetto dovuto a chi dirige una gara, a prescindere dal genere.
Il Moncalieri Women ha espresso solidarietà all’arbitra e condannato senza esitazioni il linguaggio sessista dichiarando che "episodi come questo sono spiacevoli e vergognosi perché mirano l'impegno delle società sportive nel processo di valorizzazione dello sport al femminile". La società aggiunge, poi, che entrambe le tifoserie hanno preso le distanze da quel gesto e redarguito l'interessato. Dalla Pro Palazzolo, al momento, non sono arrivati commenti.
Non è un caso isolato: episodi simili continuano ad affiorare nei campi di provincia come negli stadi più grandi. La differenza, qui, l’ha fatta la reazione immediata dei presenti e la scelta del club di trasformare un insulto in occasione di responsabilità condivisa. Sul piano sportivo resta il risultato: 4-3 per il Moncalieri e passaggio ai quarti. Sul piano civile, una lezione di grande valore.
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