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La mostra

Ricordi di viaggio al Castello di Agliè: l’Oriente sabaudo torna a vivere

Al Castello di Agliè tornano alla luce 21 dipinti e 28 vasi giapponesi ottocenteschi: restauri e allestimenti rinnovati valorizzano opere di Kawanabe Kyōsai, armature samurai e il viaggio del duca Tomaso di Savoia-Genova.

Ricordi di viaggio al Castello di Agliè: l’Oriente sabaudo torna a vivere

Il Castello di Agliè ha inaugurato una straordinaria mostra che riporta alla luce un prezioso nucleo di opere d'arte orientale, rimaste a lungo conservate e invisibili. Questo importante progetto di valorizzazione ha permesso l'esposizione di 21 dipinti giapponesi ottocenteschi e 28 vasi da giardino in ceramica blu e bianca.

La mostra, intitolata “Ricordi di viaggio. Dipinti dal Giappone al Castello di Agliè”, è il risultato di un complesso intervento di conservazione e restauro guidato dalla Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, con il sostegno di Fondazione CRT e del Ministero della Cultura. Le opere, molte delle quali erano rimaste nei depositi per anni, sono ora esposte nell'Anticamera e nella Sala Cinese, offrendo una nuova forza espressiva all'intera collezione.

Questo patrimonio arrivò ad Agliè tra il 1879 e il 1881, acquistato direttamente in Giappone dal Duca Tomaso di Savoia-Genova durante il suo viaggio di comando sulla corvetta Vettor Pisani. La suggestione orientale era tale che già nel 1908 una sezione del Castello fu soprannominata "Galleria detta del Giappone".

Il cuore artistico della raccolta è rappresentato da opere del maestro Kawanabe Kyōsai (1831-1889), uno dei più celebri pittori dell'epoca. I suoi kakemono (rotoli appesi) su seta e i dipinti su carta rivelano un tratto rapido e dissacrante, con soggetti vivaci come rane e corvi, mongolfiere e figure femminili.

Alcuni rotoli provengono dalle seki-ga, performance pittoriche eseguite durante incontri conviviali, testimoniando la sua incessante creatività.

L'allestimento arricchisce l'esperienza mettendo in relazione i dipinti con le armature da samurai del XVII secolo, anch'esse giunte ad Agliè con la spedizione del Duca Tomaso. La collezione è completata dai 28 vasi ruri (invetriatura color cobalto) acquistati a Yokohama nel 1880, che erano antichi contenitori per bonsai. Questi elementi materiali creano un ricco "lessico" che amplifica la storia orientale del Castello.

Il progetto è affiancato anche dalla pubblicazione di un volume scientifico di accompagnamento, curato da Laura Gallo e Giuseppe Milazzo, che documenta storie, provenienze e restauri.

Infine, l'attenzione al pubblico è stata estesa con l'inaugurazione della rinnovata Sala Nuova, dotata di un moderno impianto di illuminazione e pannelli informativi, per migliorare l'accessibilità e la comprensione del percorso museale.

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