Fino all’inizio di maggio nessuna Regione sarà in zona gialla e dopo
Pasqua le scuole potranno riprendere le lezioni in presenza fino alla prima media compresa ma senza controlli settimanali su studenti, docenti e personale. Il nuovo decreto del
presidente del Consiglio, Mario Draghi, che entrerà in vigore il 7 aprile non cambierà di molto le sorti di chi si trova in zona rossa o arancione, ma qualche spiraglio di apertura comincia ad affacciarsi all’orizzonte almeno sul fronte dell’istruzione «per l’importante funzione sociale che svolge», nonostante i contagi non permettano ancora grandi slanci in avanti su altri fronti.
Ad anticipare il premier, però, ci ha pensato il
Tar del Lazio. Nel giorno in cui il p
residente del Consiglio Mario Draghi annuncia che dopo
Pasqua riapriranno le scuole dagli asili alla prima media anche nelle zone rosse, il
Tar Lazio che ha di fatto seppellito il
Dpcm dello scorso 2 marzo con cui venivano chiuse le scuole in zona rossa. Il Tribunale, infatti, ha accolto la richiesta di sospensione dell’ordinanza e ha dato tempo al
Governo per rivedere il provvedimento entro il 2 aprile. Per gli studenti al momento non cambia nulla.
Il nuovo Dpcm
Il nuovo provvedimento, per ora, non prevede alcun allentamento delle restrizioni per bar e ristoranti, dunque, che resteranno chiusi con l’eccezione dell'asporto e della consegna a domicilio. Salta anche la riapertura dei cinema e dei teatri che era stata prevista per oggi, almeno, nelle zone gialle ma, alle luce delle decisioni emerse dalla cabina di regia del Governo, slitterà almeno a maggio. «Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso. Valuteremo la situazione settimana dopo settimana» ha chiarito
Draghi, che lunedì prossimo si confronterà con i presidenti delle Regioni.
Le nuove misure per contrastare la diffusione del
Covid arrivano in parallelo ad un aumento dei casi positivi in
Italia, vicini a 23.700, mentre l'
indice di contagio Rt è sceso a 1: un segnale che invita all'ottimismo, seppur in una situazione molto complessa. E lo stesso discorso potrebbe valere per il
Piemonte, costretto ancora in zona rossa e che, senza un significativo calo di infezioni, rischia di non uscirne almeno fino a metà aprile.
Il provvedimento è atteso sul tavolo del
Consiglio dei ministri nei prossimi giorni, ma all’interno della maggioranza restano numerose distanze e non sono da escludere nuovi cambiamenti o colpi di scena in corsa. Due i fronti: da un parte
Lega, Forza Italia e Iv spingono per un allentamento, mentre
M5S, Leu e Pd preferirebbero un prolungamento della stretta. Il
Dpcm, con molta probabilità, sarà pronto per il prossimo mercoledì e potrebbe ottenere il via libera tra giovedì e venerdì.
Piemonte in rosso
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Martedì, invece, entrerà in vigore la nuova ordinanza del ministro
Speranza e avrà una durata di quindici giorni. Sabato prossimo, invece, tutta l’
Italia torna rossa per il lockdown di
Pasqua: i negozi potranno essere aperti quattro giorni, da martedì a venerdì, mentre le scuole riapriranno soltanto martedì e mercoledì perché da giovedì cominceranno le vacanze.