Con il dovuto tripudio la Regione ha annunciato che chi ha fatto la pre-adesione sul portale “IlPiemontetivaccina”, potrà accedere all’area riservata e sapere a che punto sia la sua prenotazione e soprattutto quando, con un’approssimazione di dieci giorni, potrà essere chiamato. Da ieri il servizio è attivo e funziona. Tutti coloro che si sono iscritti avranno le informazioni sulla loro situazione. «Chi viene vaccinato dal proprio medico, però, non troverà le previsioni sulla convocazione - spiegano in Regione -, perché l’organizzazione dei turni spetta allo stesso medico». Dopo la vaccinazione sarà possibile stampare le tappe del ciclo vaccinale e, dal 17 maggio, anche il certificato. Intanto, sempre da ieri, da sono aperte le pre-adesioni per la fascia di età 50-54 anni. Tra la metà e la fine di giugno, invece, saranno avviate le pre-adesioni, secondo diversi step pubblicati nella tabella in pagina, anche per l’ultima fascia di età prevista: 16-30 anni. Lo ha annunciato, «fatte salve le consegne nei tempi e nelle quantità previste», l’assessore regionale alla Sanità della Luigi Icardi: «Il vaccino di AstraZeneca - ha detto Icardi - è in diminuzione: al momento ne abbiamo 150 mila dosi in magazzino a fronte di 227 mila seconde dosi da fare. Terremo quindi tutta la giacenza e le residue consegne per i richiami, mentre useremo gli altri vaccini per le prime dosi». Ai medici di base, che di AstraZeneca hanno in giacenza 15mila dosi, quando queste saranno finite, ha spiegato, sarà fornito preferenzialmente il vaccino di Johnson & Johnson. Icardi ha anche confermato la possibilità di essere vaccinati in altre Regioni durante le vacanze estive. Le previsioni sono rosee, «in giugno - sottolinea Icardi, l’Italia riceverà complessivamente 25 milioni di dosi, il che per il Piemonte significa oltre 2 milioni. Se sarà così, non è peregrino affermare che per l’inizio dell’autunno avremo una significativa percentuale di popolazione vaccinata e ci avvicineremo all’immunità di gregge in Piemonte. Attualmente la nostra capacità vaccinale è di 30-35 mila somministrazioni al giorno. capacità può essere raddoppiata: abbiamo mille e più farmacie pronte e 50 nuovi centri già allestiti, soprattutto da parte di moltissime imprese. Ma non li facciamo ancora partire, perché finora abbiamo dovuto subire troppe incertezze sulle consegne, con date e quantità aleatorie». Non sembrano altrettanto incoraggianti i consuntivi, tant’è che le vaccinazioni dei sessantenni stentano e un 65enne dovrà attendere almeno fino alla seconda decade di giugno. In definitiva, però, il piano vaccinale dipenderà dalle prossime forniture di file. Infine, ieri, la procura di Novara ha aperto un fascicolo penale sulla morte di Alberto Grazioli, l’ingegnere di 71 anni colpito da attaccocardiaco dopo essere stato vaccinato per il Covid. Si tratta, secondo quanto si apprende, di un atto dovuto, per consentire di effettuare l’autopsia, come chiesto dalla famiglia per verificare le cause del decesso. Residente a Mottalciata, nel Biellese, ma di origini novaresi, Grazioli si è vaccinato giovedì con Pfizer e, secondo quanto appreso, nelle ore seguenti si è sentito male. Il decesso è avvenuto venerdì. I funerali erano previsti per ieri, ma sono stati fermati appunto per effettuare l’autopsia.
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