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«Mio padre in Rsa a 90 anni aspetta un vaccino da mesi»

vaccini over 80
Se per la Regione la campagna sugli anziani e in particolare gli ospiti delle Rsa è di fatto conclusa, vorrei segnalare che qualche pezzo è stato perso per la strada. Mio padre, Sandro, ha 90 anni da poco compiuti e dallo scorso febbraio si trova in una struttura. Sebbene il personale e gli altri residenti siano stati tutti vaccinati, lui è rimasto senza iniezione. La ragione? L’Asl aveva già completato la platea degli aventi diritto prima dell’inserimento di mio papà, così ci è stato detto che dovremo aspettare una nuova programmazione. Ma quale? E soprattutto quando? Antonia. M.

L’attesa del papà di Antonia M., che ci ha scritto per segnalare il caso con estrema precisione ma chiedendo l’anonimato, sembra essere comune a diversi anziani costretti a casa e impossibilitati a raggiungere un centro vaccinale. Proprio una delle questioni su cui torna a polemizzare il Pd a Palazzo Lascaris. «C’è ancora una grossa difficoltà a raggiungere coloro che non si possono muovere dal domicilio - attaccano i consiglieri Daniele Valle e Domenico Rossi -. Sono passate più di due settimane da quanto Cirio ha annunciato di aver terminato le vaccinazioni degli over 80 eppure in migliaia stanno ancora aspettando, in un quadro di assoluta preoccupazione: sentono dai media che i loro coetanei sono stati vaccinati e non hanno uno straccio di prenotazione in tasca». Non meno accese le istanze dell’Associazione nazionale strutture terza età e Confapi Sanità, che ancora aspettano di conoscere quanti siano gli operatori “no vax” che operano all’interno delle strutture. Le Asl avrebbero dovuto comunicare i nominativi degli operatori non vaccinati ai responsabili delle Rsa entro il 15 aprile scorso per avviare le procedure che prevedono incarichi non a contatto con gli ospiti o, se ciò non è possibile, la sospensione dal lavoro. Ma gli elenchi, al momento, non ci sono per ragioni di privacy
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