Poco meno di un piemontese su quattro non ha ancora risposto alla chiamata per il vaccino contro il Covid. E gli effetti con la variante Delta in circolazione cominciano a vedersi, perché se non si registrano ancora assalti agli ospedali, né un’impennata di ricoveri, sono triplicati negli ultimi venti giorni i contagiati in isolamento domiciliare. E ci vuole ben poco, assecondando l’opinione degli esperti, a valutare che ruolo giochi in questa fase la profilassi.
Il fronte vaccini
Fino allo scorso venerdì, infatti, erano almeno 986.741 i cittadini che ancora non si erano prenotati rispetto alla “popolazione obiettivo” fissata dalla Regione. Quasi un milione di persone, insomma. E se il numero conforta perché va letto a partire dai dodici anni di età, categoria che sta davvero prendendo la rincorsa in vista delle vacanze e della riapertura delle scuole, rassicura un po’ meno il fatto che almeno 355.258 ultracinquantenni non abbiano risposto alla chiamata. 193.245 se si alza l’asticella fino agli ultrasessantenni.
Tra 12 e 15 anni su 156.477 potenziali aderenti si sono prenotati in 32.516 di cui il 16% ha già ricevuto la prima dose e lo 0,17% il richiamo. Tra 16 e 19 anni le adesioni sono state 92.766 su 155.112 stimate, il 68% è alla prima iniezione il 24% alla seconda. Su 443.108 ventenni, invece, le richieste sono state 319.965 con il 77% alla prima dose e il 42% arrivato al ciclo completo. A fronte di 475.722 trentenni gli aderenti sono stati 323.478 e i vaccinati sono arrivati all’80% per quanto riguarda la prima dose e al 51% per il richiamo. I quarantenni sono 440.437 se si guardano le adesioni su un totale di 610.226: l’88% è alla prima dose, il 66% alla seconda iniezione antivirale.
Numeri che vanno aggiornati con i progressi registrati sabato con 36.665 vaccinati di cui 25.782 con il richiamo. In particolare, altri 2.269 tra 12 e 15 anni, 10.463 tra 16 e 29 anni, 7.424 trentenni, 7.246 quarantenni, 2.880 cinquantenni, 4.100 sessantenni, 876 settantenni, 356 estremamente vulnerabili e 152 ultraottantenni. Dall’inizio della campagna in Piemonte si è proceduto all’inoculazione di 4.860.843 dosi di cui 2.156.579 come seconde, corrispondenti al 96,5% dei 5.035.000 finora messi a disposizione dal Commissario per l’emergenza Covid.
Ricoveri e contagi
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Se l’ultimo bollettino dell’Unità di Crisi riporta a 0,9% l’incidenza dei nuovi casi sul numero complessivo di tamponi effettuati, con 226 contagiati segnalati sabato pomeriggio e ancora nessun nuovo decesso da oltre due settimane, le persone che non possono uscire di casa per aver manifestato la presenza del Coronavirus, pur non richiedendo di essere ospedalizzate, sono almeno 2.302. Nell’ultima settimana in particolare la crescita dei casi messi in quarantena dalle Asl è stata significativa, complice anche la ripresa di molte attività sociali e il grande numero di vacanzieri in partenza o in ritorno dalle ferie. Ma la corsa della variante Delta era cominciata già da qualche tempo in Piemonte, perché nel giro di una decina di giorni e, per precisione, proprio tra l’11 e il 21 luglio, le persone barricate in stanza per il virus sono raddoppiate, lievitando a 676 a 1.121 fino alle 2.302 registrate questo fine settimana.
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