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Medici e infermieri, subito la terza dose. Il Piemonte accelera

fondazione gimbe
Mentre le Asl preparano la corsa alla terza dose per oltre 374mila ultraottantenni, dopo avere immunizzato circa 19mila degli oltre 53mila ammalati e fragili assicurandosi un 26,7% di copertura secondo la Fondazione Gimbe, dal Piemonte parte un’altra richiesta al generale Figliuolo. Quella di poter cominciare anche con il personale sanitario, al più presto. Anticipando un po’ i tempi, nell’attesa che da lunedì comincino a presentarsi i primi anziani convocati, fin da ieri, dall’Asl di appartenenza. Torino prevede di contattarne 75.550 di cui 69.300 anziani e 3.350 ospiti delle Rsa, oltre a 2.900 operatori. Altri 47.700 l’Asl To3, 42.300 l’Asl To4 e 24.900 l’Asl To 5. Nelle Rsa l’inoculazione della terza dose potrà procedere con personale proprio, oppure chiedere il supporto delle squadre vaccinali. Secondo quanto indicato dal ministero della Salute, si inizierà dagli oltre 161mila cittadini che hanno superato gli ottant’anni, poi con ospiti e operatori delle Rsa, che hanno concluso il ciclo vaccinale da almeno sei mesi.

Sei milioni di vaccinati «Il Piemonte riesce ogni volta ad attivarsi prontamente per affrontare le evoluzioni della campagna vaccinale» sottolineano il governatore Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardi, a fronte degli oltre 6 milioni di cittadini vaccinati. La Regione ha così chiesto al commissario Figliuolo di procedere immediatamente anche a rafforzare le difese del personale sanitario, categoria tra le prime ad aver concluso il ciclo vaccinale. «Sono in prima linea da quasi due anni ed è fondamentale che possano continuare a lavorare in sicurezza, quella loro e dei loro pazienti». In Piemonte gli ultraottantenni da vaccinare sono oltre 313mila a cui vanno sommati più di 20mila ospiti delle Rsa. Di questi 113.000 hanno concluso il ciclo vaccinale da almeno sei mesi.

Il rapporto Gimbe Ma è il rapporto settimanale della Fondazione Gimbe a confermare che il Piemonte procede spedito nella somministrazione della terza dose di vaccino ai soggetti con i quadri clinici più complessi. In Italia su una platea di 931.678 dal 14 settembre sono stati vaccinati 61.494 corrispondente al 6,6%. La percentuale varia da quella più alta al 26,7% del Piemonte fino allo 0% della Valle D’Aosta e al 3,2% della Puglia. Nel rapporto si evidenzia come il vaccino da aprile a oggi abbia ridotto i decessi (95,2%) e le forme severe di malattia che hanno bisogno di ricovero in area medica (92,7%) e in terapia intensiva (95,1%).
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