Il generale Figliuolo l’aveva promesso: «Prima di Natale, vaccineremo i bimbi». E con con la voce ferma di chi sa di parlare di un punto di svolta, annuncia che il 15 dicembre saranno consegnate le prime boccette di siero mRna della Pfizer appositamente create per i più piccoli e poi, dal giorno dopo, si partirà con le iniezioni. La prima consegna sarà di un milione e mezzo di dosi, una seconda tranche arriverà a gennaio in modo da poter coprire una platea di 3 milioni e mezzo di minori potenzialmente interessati. La palla, a questo punto, passerà ai genitori. Molti dei quali - nei discorsi tra mamme e papà davanti agli asili e alle scuole - non nascondono di avere tanti dubbi. È a loro che si rivolge l’appello alla vaccinazione lanciato dalla presidente della società italiana di Pediatria, Annamaria Staiano. «Noi - spiega - la raccomandiamo sempre. Ma soprattutto il rapporto fiduciario dei pediatri con le famiglie fa accettare maggiormente l’adesione al vaccino. Il pediatra è colui che prende in carico il bambino dalla nascita quindi si instaura un rapporto fiduciario molto particolare. I genitori chiedono ai pediatri consigli». E loro sono pronti a darli. Sul sito della Società scientifica c’è una sezione dedicata ai genitori in cui possono trovare le risposte alle domande più frequenti. Ad esempio, spiega ancora la presidente dei pediatri, la vaccinazione anti-Covid «prevede un dosaggio inferiore a quello normale, con siringhe con aghi più piccoli». Tra le domande che si fanno i genitori, ci sono poi quelle sugli effetti “non medici” che il vaccino potrà (o meno avere). E mentre Walter Ricciardi, presidente Federazione mondiale Sanità Pubblica, spiega che «nessuno», almeno in Italia, per ora «pensa all’obbligo vaccinale per i bambini», il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, esclude anche che ai più piccoli possa essere esteso il certificato verde. «Non ci sarà nessun green pass per la fascia di età pediatrica - afferma deciso -, questo è sicuro». Detto questo, aggiunge Sileri, le paure «per gli effetti del vaccino a lungo termine sono supposizioni senza alcuna base scientifica, mentre invece ha una base scientifica la protezione che danno questi vaccini per qualunque fascia di età nei confronti di un virus mutevole. Miocarditi e pericarditi sono molto più frequenti con il Covid rispetto ai casi rari di effetti collaterali del vaccino. Se ci fosse il vaccino per i bambini di due anni - conclude - io a mio figlio che ha due anni lo farei senza dubbio»
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