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22 Dicembre 2021 - 07:31
Foto di repertorio: depositphotos
Con 3.218 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, il Piemonte sembra ripiombato nel 2020. Era dal 27 novembre dello scorso anno, quando furono 3.149, che non si registrava un numero così alto di contagiati. A preoccupare poi è la situazione delle scuole, con oltre 800 classi al momento in quarantena.
ALLARME SCUOLA Dal monitoraggio condotto dalla Regione, nella settimana dal 13 al 19 dicembre, passano da 674 a 817 le quarantene. Nel dettaglio, si tratta di 14 nei nidi, 87 nelle scuole dell’infanzia, 348 classi nelle scuole primarie, 165 alle medie e 203 classi nelle scuole superiori. Rimane invariato e fermo a 17 il numero dei focolai attualmente registrati. Da notare inoltre che, l’incidenza del contagio tra i più giovani, ovvero i nuovi casi settimanali su 100mila per le specifiche fasce di età, è in aumento rispetto alla settimana precedente (6-12 dicembre). La crescita maggiore si registra nella fascia tra i 14 e i 18 anni: i casi sono 392.4 (+70,6%). Segue la fascia 3-5 anni: 336.3 casi (+52,7 %). Meno casi nei bimbi fino a due anni di età, dove si contano 183.3 casi (+33%).
Per quanto riguarda il personale scolastico invece, la percentuale di vaccinati supera il 95%. «I non aderenti alla campagna a oggi sono circa 6mila» spiegano dalla Regione. Sulla platea complessiva di 126.500 operatori, quelli che si sono sottoposti al ciclo vaccinale sono circa 119.500.
IL BOLLETTINO Nove i decessi registrati dall’Unità di crisi regionale, sei dei quali di persone non vaccinate, i ricoveri segnano un nuovo balzo: sono 830 nei reparti ordinari (+68), mentre restano stabili le terapie intensive, dove sono 64 (+2). I guariti sono 1.337. Le persone in isolamento domiciliare sono 27.207, gli attualmente positivi sono 28.101.
Dall’inizio della pandemia, dunque, il Piemonte ha registrato 436.084 positivi, i decessi diventano 11.962, i guariti 396.021. «Dico che la corazza c’è, si chiama vaccino e lo dimostra la scienza - rimarca il presidente della Regione Alberto Cirio -. La mia Regione continua a essere la prima in Italia per terze dosi già inoculate e il fatto che siamo ancora bianchi credo sia la dimostrazione che aver vaccinato tanto, bene e in fretta ci ha protetto di più».
Per quanto riguarda poi l’ipotesi di istituire dei mini lockdown per le feste di Natale, il governatore del Piemonte spiega: «Mi rimetterò alle scelte del governo, come sempre ho fatto, da sabaudo quale sono, ma una cosa la dico: non siano i vaccinati a pagare l’innalzamento dei contagi, che ci dimostra come il problema siano i non vaccinati. Nelle terapie intensive del mio Piemonte, otto ricoverati su dieci sono non vaccinati. Chi non si vaccina e finisce in terapia intensiva non fa solo male a se stesso, ma mette a rischio la vita di tutti gli altri, perché purtroppo non ci si ammala solo di Covid».
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