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21 Gennaio 2022 - 07:14
Il primo trapianto di fegato tra pazienti positivi al Covid è diventato realtà all’ospedale Molinette di Torino e a beneficiarne è stato Agostino Cocco, magazziniere 56enne di Rivara, affetto da una grave forma irreversibile di cirrosi epatica, in attesa da un anno di un nuovo organo. L’operazione effettuata dal Centro trapianti della Città della Salute, eccellenza italiana, è avvenuta una settimana fa e ora Agostino sta bene ed è finalmente sereno. Il 56enne, che prima dell’intervento aveva ricevuto la terza dose di vaccino, attende soltanto di essere dimesso dall’ospedale per poter tornare a casa e riabbracciare sua figlia Francesca e il piccolo Lorenzo, e ascoltare i suoi amati Pino Daniele e Lenny Kravitz.
Al telefono parla in modo disteso a pochi giorni dall’intervento eseguito il 12 gennaio dal dottor Romagnoli che gli ha salvato la vita. «Sto benissimo, sono stato fortunato a essermi vaccinato con la terza dose» dice Agostino che se la prende anche con i No Vax: «Non se ne può più, non possono permettersi di far del male agli altri». Tutto è iniziato una settimana fa, quando la Rianimazione dell’ospedale di Domodossola aveva segnalato al Centro Regionale Trapianti piemontese la volontà espressa dai familiari di un uomo di 47 anni deceduto per cause cerebrovascolari - risultato positivo al virus al ricovero - di donare gli organi. A seguito dell’estensione da parte del Centro Nazionale Trapianti del programma di donazione di organi salvavita da soggetti infatti a candidati riceventi Covid negativi che avessero avuto un ciclo completo di tre dosi di vaccinazione con ultima somministrazione da meno di 4 mesi, l’offerta di tale organo è stata immediatamente accettata dal Centro trapianti di fegato di Torino nella serata stessa. Agostino infatti era in lista ed è risultato compatibile con il donatore. L’uomo, sottoposto a ripetute terapie loco-regionali volte a ricondurre il tumore epatico multifocale all’interno dei criteri di trapiantabilità, aveva ricevuto la terza dose del vaccino il 21 dicembre scorso ed era risultato sempre negativo ai tamponi naso-faringei di sorveglianza che vengono eseguiti nella fase pre-trapianto. Posto di fronte alla possibilità di ricevere un trapianto con il fegato di un donatore Covid positivo, Agostino ha immediatamente fornito il suo consenso. Ma poche ore prima di entrare in sala operatoria il referto del tampone esaminato nel laboratorio di Microbiologia, si è rivelato a sorpresa positivo per la presenza del virus. Benché Agostino non lamentasse alcun sintomo riconducibile al Covid.
Ma di fronte all’improvvisa necessità di scegliere se proseguire o meno con il trapianto salva-vita, l’equipe non ha avuto dubbi e ha ha effettuato il trapianto rendendo possibile il “miracolo”.
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