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Peste suina africana, il Piemonte chiede un primo risarcimento da 100 milioni. Martedì il vertice con la Liguria e il governo

Martedì prossimo, nel corso di un vertice con e i ministri Patuanelli e Speranza, le regioni Piemonte e Liguria presenteranno il loro piano degli interventi interregionali elaborato in collaborazione con le organizzazioni agricole, per il contenimento dell'emergenza "peste suina" africana. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, al termine del tavolo sanitario svoltosi con i rappresentanti delle Organizzazioni agricole piemontesi. Lo stesso Icardi sarà a Roma, martedì, all'incontro con i rappresentanti del governo, insieme con il governatore Alberto Cirio.

FONDAMENTALE VISIONE DI MEDIO E LUNGO PERIODO "È fondamentale che i ministeri interessati si preparino a una visione di medio e lungo termine della gestione dell’emergenza e abbiano contezza dei danni che fin da oggi gli operatori del comparto suinicolo stanno subendo a causa della contrazione del mercato" ha commentato l'esponente della giunta Cirio.

GIA' CHIESTO FINANZIAMENTO DI 100 MILIONI Per questo, ha proseguito: "la Regione Piemonte ha già chiesto al Governo un primo stanziamento di 100 milioni da destinare nell'immediatezza a chi avrà delle ripercussioni negative sulla propria attività".

PROSEGUE L'OPERA DI MONITORAGGIO DEL TERRITORIO Nel frattempo, sul fronte della prevenzione e della lotta al morbo, l'assessore Icardi ha spiegato che si sta "procedendo con il monitoraggio a tappeto delle carcasse di cinghiale lungo tutto il territorio piemontese". Ad oggi, ha proseguito: "abbiamo campionato in Piemonte 65 cinghiali, 12 dei quali, tutti nella 'zona infetta', sono risultati positivi al test della Peste Suina. Abbiamo in corso 4 analisi, i restanti 49 casi sono negativi". Per Icardi: la priorità, in questo momento, è definire con la migliore precisione possibile l’effettiva area di circolazione del virus".

DA DOMANI 500 UOMINI IN CAMPO NELLA "ZONA INFETTA" Proprio per questo motivo viene annunciata, da parte della Regione, una vera e propria mobilitazione per far fronte all'emergenza. Mobilitazione che nel prossimo fine settimana vedrà oltre 500 persone scendere in campo nella "zona infetta" per "setacciare palmo a palmo l'intero territorio alla ricerca di carcasse animali, con il coordinamento dell'Unità di crisi e del commissario per l'emergenza Giorgio Sapino" aggiunge ancora l'assessore alla Sanità.

A FEBBRAIO VIA A OPERAZIONI DEPOPOLAMENTO CINGHIALI  "A febbraio, non appena sarà definito con esattezza il perimetro di delimitazione della zona infetta, verranno avviate le operazioni di depopolamento dei cinghiali all'esterno dell'area. Secondo le indicazioni del Piano nazionale per l'eradicazione dell'epidemia, si stima che in Piemonte andrebbero abbattuti in un anno circa 50 mila cinghiali" argomenta ancora Icardi. Un'azione, questa, che "per essere maggiormente efficace andrà inserita in un contesto interregionale, per il quale il Piemonte ha già chiesto al governo la nomina di un commissario ad hoc, proponendo l'attuale direttore dell'Istituto sperimentale zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, Angelo Ferrari" conclude.
PROTOPAPA: MONITORAGGIO PER RISCONTRO ESTENSIONE VIRUS Oggi, intanto, si è riunito un tavolo operativo con il commissario Giorgio Sapino per un coordinamento sulle prossime azioni da attuare sulla base dell'ultima ordinanza ministeriale. È stata predisposto un nuovo decreto del presidente Cirio che darà nuove regole sulla prossima attività venatoria. "Sono in atto tutte le azioni di monitoraggio nelle aree infette al fine di  avere un puntuale riscontro dell' estensione del virus", ha dichiarato, dal canto suo, l'assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Piemonte, Marco Protopapa.
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