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26 Maggio 2022 - 08:18
Il caos sulle condizioni di lavoro all’interno dell’ospedale di Settimo non accenna a placarsi, anzi. Le voci sono quelle di Tiziana Tripodi (Cisl Fp), Michael Pellegrino (Cgil) e Nicolino Ronconi (Uil Flp), ieri in prima linea durante un presidio sindacale. «Se ci sono poche persone oggi a manifestare - esordisce Tripodi - è perché molti hanno paura ad esporsi». Tanto da presentarsi con una mascherina con una “x” impressa, a voler rappresentare una sorta di bavaglio.
Al centro ci sono le «pessime», come denunciano, condizioni di lavoro all’interno dell’ospedale civico. Turni che durano fino a 13 e addirittura 16 ore. Lo dicono portando anche i turni di servizio del mese di maggio. Per non parlare della denuncia di atteggiamenti e trasferimenti «ritorsivi» nei confronti degli operatori. L’ultimo sarebbe quello di un Oss, che dopo «aver rifiutato di fare un bagno a un paziente perché, essendo da solo, non avrebbe rispettato le dovute cautele di sicurezza», è stato trasferito presso un’altra Rsa.
Nel mirino dei sindacati c’è sempre la CM Service, la società che fornisce il servizio. «Un affidamento prima quindicinale e poi mensile - denunciano i sindacati -. Oggi è passato quasi un anno e continua a non esserci alcuna certezza. Per non parlare delle condizioni di lavoro che i dipendenti continuano a lamentare». Una storia già sentita, quando lo scorso autunno qualcuno lamentò nelle chat interne di pazienti trascurati. La reazione fu netta, tanto che una delle lavoratrici denunciò di aver subito pressioni che la portarono a presentare le proprie dimissioni, come emerse all’epoca. Quello che oggi starebbe vivendo quel lavoratore trasferito e che ha impugnato il provvedimento di fronte a un giudice. Dopo la notizia del trasferimento l’uomo chiese l’intervento del 118 dopo aver accusato un malore. Da qui iniziò un periodo di mutua che, secondo quanto denunciato dai sindacati, la società Cm Service avrebbe considerato come conseguenza dell’«essere stato mal consigliato». Accuse che CM, raggiunta al telefono, respinge categoricamente per voce del direttore operativo: «Non si è affatto trattato di un trasferimento ritorsivo. Serviva una persona rispondente a quelle professionalità in un’altra struttura a 300 metri di distanza e lo abbiamo spostato. Non c’è nulla di strano in questo». «Spiace - continuano - che nonostante le tante ispezioni delle autorità competenti nella sede dell’ospedale di Settimo ci si trovi ancora di fronte a queste polemiche». Idem per quel che riguarda la mascherina con la “x”: «Non sappiamo cosa dire. Il numero dei manifestanti presenti parla da sé, forse non tutti la pensano così come i sindacati. Il servizio offerto all’interno dell’ospedale di Settimo è eccellente e lo dimostrano anche i questionari che di recente abbiamo sottoposto a oltre 200 pazienti».
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