Musica e slogan per combattere la crisi climatica. Circa un migliaio di giovani, ragazzi e ragazze attivisti hanno sfilato ieri mattina nel centro di
Torino, nella giornata conclusiva del secondo meeting europeo di
Fridays For Future. Italiani e stranieri, provenienti da 45 paesi del mondo, hanno lasciato ieri alle 10,30 il
Climate social camp che era stato allestito al
parco della Colletta, poi sono partiti in corteo attraversando il
Lungo Dora, corso Belgio, via Fontanesi per arrivare in
piazza Vittorio, sfilare lungo
via Po e concludere la manifestazione ambientalista in
piazza Castello.
Proprio sotto la sede della Regione, dove nel giorno di apertura
Extinction Rebellion aveva fatto il blitz salendo su una scala del balcone della
Regione Piemonte. Questa volta, nessun inconveniente, ma solo bandiere, striscioni, slogan e appelli urlati al megafono. «Il
Comune di Torino dev’essere più incisivo sulle politiche per il clima, deve disincentivare il trasporto in auto dando però delle alternative. E deve tutelare le aree verdi, basta cementificazione», ha affermato
Luca Sardo, portavoce torinese dei
Fridays.
Il corteo che ha sfilato nelle vie del centro città è stato aperto da un grande striscione con sopra scritto
“Join the flight time is now”, che significa
“Unisciti alla lotta adesso”. In prima fila c’erano gli attivisti
Mapa, acronimo di
Most affected people and areas, giovani provenienti dagli stati dell’
Asia e dell’
America Latina. «El pueblo unido jamas sera vencido», cantavano i ragazzi, che poi hanno intonato anche cori per la
Palestina libera e contro la
guerra in Ucraina, oltre all’immancabile
“Bella ciao”.
«È stato bellissimo stare tutti questi giorni insieme a
Torino - hanno detto gli attivisti - perché ci siamo confrontati su tantissimi temi e abbiamo conosciuto varie realtà che hanno il nostro stesso obiettivo». «Cercheremo di portare tutti i discorsi che abbiamo affrontato in questi i giorni del
Climate social camp, sul territorio cittadino», ha ricordato
Lorenzo Scottà. In corteo per le strade di
Torino sono stati portati anche il martello gigante gonfiabile e i cinque cubi gonfiabili, realizzati insieme al collettivo
Tools for Action composto da
Bambi van Balen e Wonko Hoogland, e donati dalla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito del progetto
“Verso”.
Tra i politici presenti al corteo, il deputato
Nicola Fratoianni e il consigliere regionale
Marco Grimaldi. «A
Torino si è riunita una generazione disposta a tutto per fermare il giudizio universale climatico - ha commentato
Grimaldi -. O vincono loro, o perdiamo tutti. È stata una esplosiva e coloratissima mobilitazione e ho avuto la fortuna di ascoltare tante idee da tutto il mondo».
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Nel pomeriggio, presso l’
aula magna del Campus Luigi Einaudi si è tenuto l’appuntamento
“La grande cecità: come raccontare i cambiamenti climatici nei media”. Così
Laura Vallaro, responsabile torinese di
Fridays For Future: «Noi sul tema ambientale non ci tireremo indietro, ma vogliamo che anche il resto della società faccia la sua parte. Se le cose sotto il profilo climatico sono andate sempre peggio negli ultimi 30 anni, la responsabilità è anche del mondo dell'informazione, che ha sottovalutato il problema». Ora però i
“ragazzi di Greta” non si sono fermati, facendo tappa prima al fortino di
San Didero e poi tutti a
Venaus, per il
festival dell’Alta felicità, evento
No Tav dell’estate.